Da quando Google ha sospeso la licenza Android sono iniziate a circolare numerose indiscrezioni sul sistema operativo che Huawei potrebbe installare sui futuri smartphone. Nelle ultime ora sono apparse online informazioni su una possibile alternativa chiamata Aurora e basata su Sailfish OS.
Se il ban imposto dal governo statunitense non verrà rimosso dopo il 19 agosto, Huawei non potrà più utilizzare la versione di Android sviluppata da Google, in quanto non verrà concessa la licenza per il Play Store e le altre GApps. Il produttore cinese aveva già avviato lo sviluppo di un sistema operativo proprietario per ridurre la dipendenza da Google, ma ora il suo utilizzo potrebbe essere dettato da un differente motivo. Il nome non è ancora noto, ma Huawei ha registrato in vari paesi i marchi Hongmeng, Ark OS e Oak OS.
Non è chiaro se il sistema operativo sia basato su AOSP (Android Open Source Project) e se permetta l’installazione delle attuali app Android, escluse probabilmente quelle di software house statunitensi. In base alle informazioni provenienti dalla Russia, Huawei potrebbe scegliere Aurora, un fork di Sailfish OS. Quest’ultimo deriva da MeeGo e viene sviluppato dall’azienda finlandese Jolla, fondata da ex dirigenti Nokia. Aurora viene invece sviluppato da Open Mobile Platform (OMP), un’azienda finanziata dall’oligarca russo Grigory Berezkin. L’operatore Rostelecom ha acquisito il 75% di OMP nel 2018, quindi Aurora viene in pratica gestito dal governo russo.
Il principale vantaggio di Sailfish OS, da cui è derivato Aurora, è la compatibilità con le app Android. Gli sviluppatori non devono quindi modificare il codice per supportare una nuova piattaforma come Hongmeng. Essendo inoltre un sistema operativo usato dal governo russo, Aurora offre elevati standard di sicurezza. C’è solo un “piccolo” problema. La Russia è nota per le sue attività di censura e spionaggio, quindi potrebbero esserci ulteriori conseguenze negative per l’immagine di Huawei. L’uso di Aurora dovrebbe essere quindi considerata come “ultima spiaggia”.