Era stato ampiamente anticipato su Netflix: l’arrivo di Neon Genesis Evangelion, uno degli anime che ha ridefinito questa florida industria giapponese, è sbarcato sulla piattaforma di streaming dopo più di vent’anni dalla messa in onda sulle TV italiane, in particolare MTV. I tantissimi fan però, almeno dal loro punto di vista, hanno dovuto ingoiare un pasto piuttosto amaro: Netflix ha acquisito i 26 episodi della serie originale e i due film conclusivi, ma non quelli del vecchio adattamento e doppiaggio.
Secondo i fan e cultori dell’anime l’adattamento ha completamente snaturato l’opera, insomma in molti dicono che è un disastro. Questo a causa dell’utilizzo di un linguaggio a tratti inutilmente ricercato, oltre a importanti cambiamenti nei nomi che hanno letteralmente scatenato la rabbia degli appassionati.
[embed_fb]https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10216701210555795&set=p.10216701210555795&type=3&theater[/embed_fb]
Quello che più salta all’occhio è stata la scelta di chiamare i nemici che scendono dal cielo “Apostoli”, al posto di “Angeli”, come venivano denominati nel vecchio adattamento. In questo caso si è aperta un’accesa discussione sui social da parte dei fan. Alcuni dicono che letteralmente la parola “shito” in giapponese significa “apostolo”, parola pronunciata in alcuni dialoghi in lingua originale. Altri invece dicono che gli episodi sono pieni di riferimenti, ad esempio quando si presenta un’allerta sui monitor, della parola “angel”, che in effetti si vede chiaramente riportata sugli schermi.
Addirittura la sigla di apertura prende il nome di “Zankoku na tenshi no teeze”, tradotto in “La tesi dell’angelo crudele”, oltre al fatto che tutti questi grossi nemici hanno nell’anime proprio il nome di angeli. La scelta poi di rinominare i robot Eva-00, 01 e altri in “Unità zero” o “Unità Prima”, anche se chiaramente le immagini mostrano “Eva-01” è davvero incomprensibile.
Autore di tutto ciò è Gualtiero Cannarsi, dialoghista che già in passato si è trovato al centro di polemiche per gli adattamenti di alcune opere di Studio Ghibli. I fan in rivolta hanno riportato quindi tantissimi passaggi del nuovo doppiaggio che denotano una volontà di complicare, ma per alcuni di tanto in tanto appaiono anche sgrammaticati. Eccone alcuni:
- “Nessuna recalcitranza, abbattete l’obiettivo”
- “La forza bellica non riesce a indurne l’arresto”
- “Ho ricevuto” (al posto del solo, comune, “Ricevuto”)
- “Ci è giunto comunicato che hanno già completato di prendere rifugio”
- “Berserk” è stato cambiato in “Stato di furia”
- “Di morire non mi va” al posto di un più semplice “Non voglio morire”
Moltissimi hanno già chiesto il ripristino del vecchio doppiaggio, ma non ci sono garanzie in merito. Sul forum di Pluschan è emersa una conversazione proprio tra Cannarsi e i fan, che in molti vedono come una risposta alle polemiche. Ecco cosa si legge, ognuno può farsi la sua idea personale su questa vicenda.
Ma i miei post sono ovviamente anche omaggi (service) per la gente di Facebook, è chiaro. Così almeno avranno, ancora oggi come vent’anni fa, qualcosa di gratuito su cui parlare. Invece che guardare e provare a capire Evangelion. :-). […] Ho avuto modo di reincontrare Fabrizio Mazzotta (direttore del doppiaggio, ndr) intorno a questa lavorazione solo in un meeting preliminare, destinato a una prima stesura del cast italiano. Purtroppo solo in quell’occasione. Avrei amato poter avere un rapporto più continuativo col direttore, che è però stato molto occupato in sala – a causa di turni molti pressanti – mentre io ero altrettanto (direi probabilmente di più) occupato sull’adattamento (media di 16 ore al giorno, fine settimana, Natale e capodanno compresi).