La divisione di ricerca di Huawei negli Stati Uniti, conosciuta sotto il nome di Futurewei Technologies, si sta separando dal gruppo di Shenzen. Presto, le operazioni della prima saranno totalmente indipendenti dalla casa madre, per volontà di conservare il business negli USA dopo la decisione del governo di Washington di inserire Huawei nella oramai famosa black list federale.
A seguito di ciò, Futurewei ha bandito i dipendenti di Huawei dal proprio ufficio e trasferito i propri verso un sistema IT separato, oltre a vietare di utilizzare il nome o il logo Huawei nelle comunicazioni. Negli anni, il braccio di ricerca molto attivo a livello internazionale, aveva depositato oltre 2.100 brevetti in settori quali le telecomunicazioni, la rete wireless di quinta generazione e le tecnologie video di sorveglianza.
Quando il Dipartimento del commercio degli Stati Uniti ha inserito, a maggio, Huawei e 71 dei suoi affiliati sulla sua “lista di entità” per impedirgli di ottenere tecnologie prodotte in America, Futurewei era stata lasciata fuori. Tuttavia, la divisione ha pensato bene di rendersi indipendente, per non mettere a rischio le sue partnership attuali con le università statunitensi e gli istituti di ricerca. Già oggi, l’Università della California, Berkeley, permette al personale e agli studenti di lavorare solo con dipendenti Futurewei che sono cittadini statunitensi o residenti permanenti negli States, che sottoscrivono di non condividere determinate informazioni sensibili con Huawei. Stanford invece aveva già sospeso gli accordi di finanziamento a favore di Futurewei, continuando a collaborare con la compagnia in via di contratti esistenti.
Per paura che il business di domani potesse interrompersi del tutto nei territori statunitensi, Futurewei ha pensato bene di scendere dalla nave e staccare il suo nome da quello di Huawei. Cosa accadrà adesso è difficile dirlo, così come se le università e gli enti decisi ad abbandonare la società faranno un passo indietro ma è evidente che il ban di Trump sta rimettendo in discussione non solo i rapporti di forza con l’esterno ma pure quelli che tengono in piedi le relazioni con le varie entità della multinazionale.