Broadcom pare essere in una fase molto avanzata per acquisire la società di sicurezza Symantec. Lo afferma Bloomberg. Un accordo del genere arriverebbe solo un anno dopo l’acquisto del produttore di software CA Technologies, un affare da 18,9 miliardi di dollari.
Secondo le fonti , l’operazione sarebbe nell’ordine dei 15 miliardi di dollari. E ciò porrebbe l’operazione come la seconda più alta a beneficio di una compagnia che si occupa di cybersecurity. Al primo posto, lo ricorderete, c’è Intel che nel febbraio del 2011 si era comprata McAfee. Ma il produttore di chip ha poi venduto una quota importante alla società di private equity TPG dopo aver fallito nell’integrare e capitalizzare il business e aver perso quote di mercato rilevanti.
Negli ultimi anni, Symantec ha sofferto a causa del deterioramento dei guadagni mentre altre società di software e servizi di sicurezza sono aumentate, ad esempio Avira. Eppure, da sempre il gruppo si è contraddistinto nel difficile mondo della sicurezza IT. Nel maggio 1990 era stata acquisita da Peter Norton Computing, responsabile del diffuso Norton Anti-Virus, ma ora è sotto pressione per la trasformazione avvenuta sul cloud, ovvero per le soluzioni più snelle e versatili offerte dai competitor.
Il mese scorso, il CEO di Symantec Greg Clark si era dimesso dopo i non ottimi risultati finanziari di fine trimestre. Il direttore, Richard Hill, è stato nominato presidente ad interim e CEO. Nell’agosto del 2018, l’azienda ha tagliato le sue previsioni sulle entrate e ha rivelato il piano per ridurre l’8% del suo personale in tutto il mondo. I problemi hanno colpito anche il titolo in borsa, che martedì aveva meno di due terzi del valore dall’agosto del 2017. Dopo che Bloomberg ha pubblicato il rapporto, le azioni di Symantec sono salite a 27,35 dollari, aggiungendo circa 3 miliardi al valore di borsa.
La notizia, tuttavia, ha tolto circa 5 miliardi di dollari a Broadcom, le cui azioni sono diminuite di oltre il 4%, indicando un disagio per gli investitori riguardo alle continue voci che di certo non fanno bene al futuro dell’impresa.