Il fascino dei profitti veloci dovuti alle criptovalute nasconde sempre dei pericoli di ampia portata. La dimostrazione è quanto successo in India, dove un direttore di banca è stato arrestato per aver preso parte a duna truffa con cui prometteva ai clienti rendite fuori ogni realtà, su una criptocurrency locale.
Il manager di una filiale della Standard Chartered, banca privata indiana, è stato fermato dopo aver confessato il crimine durante un interrogatorio, per il quale sono stati bloccati anche altre sette persone. Nella pratica, il direttore spingeva suoi clienti a versare del denaro per acquisire questa sorta di valuta digitale, mai esistente, a fronte di guadagni oltre ogni più rosea aspettativa.
L’uomo ha ammesso di essere parte di una banda che utilizzava società fittizie per trasferire denaro ed evitare le imposte sul reddito, diffondendo la loro falsa criptovaluta chiamata Kashhcoin. Le autorità hanno indagato su Kashhcoin dopo che una vittima ha presentato una denuncia nell’agosto del 2017, affermando di essere stato truffato per circa 22 mila dollari, a seguito di un investimento bufala.
Non contento, il gruppo avrebbe organizzato eventi promozionali e seminari presso hotel di lusso per attirare potenziali investitori. Per rendere tutto molto più plausibile, agli incontri partecipavano anche ignare celebrità di Bollywood, così da focalizzare ulteriormente l’attenzione sul prodotto.
Nel dicembre 2017, un gruppo dietro a un sito web di Kashhcoin è stato arrestato per aver commesso frodi per circa 8 milioni di dollari. Il portale prometteva rendimenti del 10% per cinque anni. Alle vittime veniva chiesto di incoraggiare le loro famiglie, i parenti e gli amici a investire, per avere maggiori profitti. Nonostante la lunga trafila di truffati risalga oramai a un paio di anni fa, il clamore dietro la falsa criptomoneta è ancora alto e non è detto che non possa mietere ulteriori vittime.