Le loot box sono considerate da molti il male assoluto dei videogiochi: sostanzialmente, si tratta di un tipo di microtransazioni che non rivela il contenuto prima dell’acquisto. Ne consegue che un giocatore potrebbe essere invogliato a sborsare parecchi soldi prima di ottenere finalmente ciò che sta cercando. È un meccanismo popolare in molti titoli, tra cui FIFA 19.
La modalità Ultimate Team presente nel gioco consiste infatti nell’acquisto di carte, di giocatori casuali le cui valutazioni sono basate su una classifica (come bronzo, argento, oro), a mo’ di pacchetto di figurine. Un sistema che andrebbe utilizzato con cautela, specie dai più piccoli. E invece, notizia recente, quattro bambini pare abbiano svuotato il conto bancario dei propri genitori facendo acquisti in-game.
Thomas Carter, il padre dei bimbi, aveva infatti comprato un pacchetto da dieci euro in FIFA 19 per Nintendo Switch; non si era però reso conto che i figli avevano osservato il processo di acquisto. Così, in combinazione con la mancanza di precauzioni prese, come l’assenza di un codice PIN univoco e le ricevute via e-mail inviate a una casella di posta elettronica, i bambini sono stati in grado di accedere al conto bancario dei genitori e fare incetta di carte.
Tutti e quattro di età inferiore ai 10 anni, erano alla ricerca di Lionel Messi, fuoriclasse del Barcellona nonché calciatore con il punteggio più alto del gioco, e non avevano la benché minima idea di rinunciare all’acquisto di carte finché non lo avrebbero trovato. Peccato che, anche dopo aver speso oltre 610 euro, non abbiano trovato il giocatore che stavano cercando. Una volta venuti a conoscenza del fatto, i genitori avrebbero immediatamente contattato Nintendo: la società ha accettato di rimborsare loro i soldi spesi, rimuovendo dall’account i giocatori ottenuti.