Apple non vuole dazi da Trump per i suoi recenti Mac Pro. Il gruppo di Cupertino avrebbe infatti richiesto all’amministrazione statunitense di escludere il nuovo desktop professionale dalle limitazioni sull’import dalla Cina, affinché la società non sia costretta ad aumentare i prezzi prima dell’effettiva disponibilità sul mercato.
Così come già ampiamente noto, l’amministrazione Trump è ormai da diversi mesi attiva in una vera e propria guerra economica con la Cina. Gli Stati Uniti hanno infatti imposto dazi e blocchi all’import cinese – uno dei più famosi casi è quello di Huawei – e Apple ha dichiarato più volte di essere contraria a questa scelta. Nelle ultime settimane si è ipotizzata la volontà del gruppo di Cupertino di spostare la produzione in altri Paesi, come Taiwan oppure il Vietnam, ma al momento la produzione rimane ancora largamente cinese.
Secondo quanto riportato da Bloomberg, lo scorso 18 luglio il gruppo californiano avrebbe fatto formale richiesta di esclusione all’amministrazione a stelle e strisce, per non evitare dei rincari del 25% sull’importazione di componenti chiave per i suoi nuovi Mac Pro modulari. Al momento non è dato sapere se la richiesta verrà confermata, anche perché vi sarebbe in corso una piccola polemica sul cambio di strategia del gruppo di Cupertino: il nuovo Mac Pro è infatti largamente realizzato in Cina, mentre
Così come più volte affermato negli ultimi mesi, Trump ha imposto dazi sulla Cina allo scopo di stimolare le grandi aziende a una produzione esclusivamente statunitense per le loro offerte. Apple, tuttavia, ha sottolineato come questa misura sia in realtà dannosa per le aziende a stelle e strisce, poiché a oggi è difficile trasferire l’intera linea di fornitori negli States, per costi troppo elevati e know how scarso. Un fatto che potrebbe determinare, soprattutto nel lungo periodo, una situazione di svantaggio competitivo rispetto alle aziende estere.