Google cresce, ma allarmano le indagini antitrust

Nel secondo trimestre del 2019, Google ha registrato una crescita nonostante la preoccupazione per le imminenti indagini antitrust.
Google cresce, ma allarmano le indagini antitrust
Nel secondo trimestre del 2019, Google ha registrato una crescita nonostante la preoccupazione per le imminenti indagini antitrust.

Il 2019 non era cominciato molto bene per Alphabet, società madre di Google, ma secondo quanto rivelato nelle scorse ore dai vertici dell’azienda, i ricavi relativi al secondo trimestre dell’anno sarebbero superiori alle aspettative.

Il colosso della pubblicità digitale, infatti, continua ad accumulare profitti straordinari, con un totale di 9,18 miliardi di dollari nel secondo trimestre; tuttavia, gli investitori sarebbero preoccupati per il rallentamento del tasso di crescita. Il prezzo delle azioni di Google è sceso dell’11% dal 29 aprile, quando ha chiuso al suo picco del 2019, e solo dell’8,8% dall’inizio dell’anno, da confrontarsi al valore dell S&P 500 (indice azionario standard & poor 500) che nello stesso periodo di tempo è salito del 20%.

Tra i risultati positivi vi sono stati costi di acquisizione del traffico inferiori al previsto e utili per azione di 14,21 dollari, rispetto agli 11,30 dollari che si aspettavano gli analisti. La società ha registrato una perdita di 989 milioni di dollari nella divisione “altre scommesse”, che include investimenti rischiosi e a lungo termine come la società Waymo, la quale utilizza la tecnologia per creare autovetture autonome.

A destabilizzare Alphabet è la crescente pressione da parte del governo statunitense. La Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha avviato un’indagine antitrust sul comportamento anti-concorrenziale delle principali società tecnologiche nei confronti delle aziende più piccole e, a quanto pare, il Dipartimento della giustizia si starebbe concentrando specificatamente sul colosso della ricerca.

Il CEO di Google, Sundar Pichai, ha così commentato questa situazione di instabilità:

Non è una novità per noi. Abbiamo già partecipato a questi processi prima d’ora… Nella misura in cui dovremo rispondere alle domande, lo faremo, e nella misura in cui ci saranno preoccupazioni, le affronteremo.

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