Donald Trump non concederà nessuna esenzione ad Apple per la produzione dei Mac Pro, poiché desidera che l’azienda estenda i suoi impianti in Texas. È questa la spiegazione che il Presidente degli Stati Uniti, in occasione di un incontro con la stampa alla Casa Bianca, ha fornito per giustificare i tweet apparsi online qualche giorno fa. Negli interventi su Twitter, infatti, Trump aveva negato la possibilità di escludere i nuovi Mac Pro dai dazi imposti sulle importazioni dalla Cina.
Così come già noto, pochi giorni fa il gruppo di Cupertino ha chiesto ufficialmente un’esenzione all’amministrazione a stelle e strisce, poiché alcune componenti chiave di Mac Pro possono essere prodotte unicamente in Cina e la presenza di dazi – con rincari fino al 25% – avrebbe non solo reso più difficili gli affari di Apple, ma soprattutto penalizzare i consumatori. In un messaggio sulla piattaforma Twitter, come ormai sua consuetudine, Donald Trump ha però negato questa possibilità, senza aggiungere ulteriori motivazioni.
Il Presidente ha però fornito una breve spiegazione durante un incontro con i giornalisti, specificando come la presenza dei dazi possa essere a suo avviso positiva per l’economia statunitense. Trump, infatti, si dice convinto che questa misura spingerà Apple ad allargare la sua presenza in Texas, presso gli impianti di Austin, dove è stata assemblata la precedente generazione di Mac Pro.
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Nonostante Apple abbia già confermato l’intenzione di investire ulteriormente negli impianti di Austin, con 1 miliardo di dollari per costruire un campus, gli esperti rimangono dubbiosi sulla possibilità il nuovo Mac Pro possa essere prodotto completamente all’interno degli Stati Uniti. Per questa generazione il gruppo di Cupertino ha infatti rinnovato la propria partnership con Quanta, individuando un impianto nei pressi di Shanghai.
Gli analisti vedono più probabile, seppur al momento senza una conferma da Apple, la possibilità il gruppo di Cupertino trasferisca la produzione in altri Paesi asiatici, non soggetti ai dazi imposti dall’amministrazione statunitense. Negli scorsi mesi, almeno per quanto riguarda la linea iPhone, sono apparse online le alternative di Vietnam, India e Taiwan.