È già qualche anno che si sa: la NASA ha sviluppato un robot umanoide semi-autonomo di nome Valkyrie, alto circa 1,90 metri dal peso di 125 chili. È in grado di utilizzare strumenti della nostra vita quotidiana, tracciare il proprio percorso su terreni ostili in tutta sicurezza e ha un’autonomia assicurata dallo zaino battery-pack.
La NASA si augura che un giorno Valkyrie possa aiutare l’uomo a costruire colonie sulla Luna e su Marte, ma potrebbe essere usato anche sul nostro Pianeta in luoghi che non possono essere raggiunti dagli esseri umani (per esempio in località contaminate in seguito a catastrofi nucleari, piuttosto che per il salvataggio di sopravvissuti dopo un terremoto).
Si tratta di un robot che muove quasi liberamente braccia, mani e dita; può inclinare e ruotare la testa, così come la vita, e gli arti possono essere sostituiti facilmente in pochi minuti (come altre parti del suo corpo). Una delle caratteristiche più interessanti è la sua capacità di “ragionare”, ossia essere in grado di valutare le scelte in situazioni critiche. Tra le attività che Valkyrie può svolgere, oltre a muoversi liberamente, si annovera la guida di automobili e l’utilizzo di attrezzi da lavoro, motivo per cui l’automa è stato progettato con fattezze umane.
I robot impiegati nell’esplorazione spaziale saranno sempre di più e sempre più utili, non solo per sondare il terreno come già fanno i rover attuali, ma anche per aiutare – un giorno – l’uomo a stabilirsi su pianeti diversi dalla Terra. A proposito di macchine utilizzabili in futuro su Marte, impossibile non citare i SMORES-EP, piccoli robot modulari che hanno la capacità di unirsi per comporne uno grande, assumendo peraltro forme diverse.