Un recente articolo del Guardian ha reso noto che Apple e Google avrebbero reperito informazioni mediche private e ascoltato persone avere rapporti sessuali attraverso le registrazioni vocali acquisite da smart speaker e assistenti digitali. Adesso, le due società pare abbiano temporaneamente bloccato i dipendenti addetti all’ascolto delle conversazioni.
Non è una novità che Siri e Assistente Google si possano attivare per errore dopo aver captato suoni che somiglino alle loro parole di “risveglio”. Apple ha affermato che il problema interesserebbe gli utenti di tutto il mondo; BigG avrebbe sospeso la pratica in Europa dallo scorso 10 luglio, ma lo ha confermato solo nelle scorse ore.
I giganti della tecnologia affidano al proprio personale la “classificazione” delle registrazioni vocali per migliorare la precisione dei propri assistenti digitali nella gestione delle richieste degli utenti (rendendo anonima la fonte, ovviamente). Google, per esempio, distorce la registrazione prima che venga ascoltata, al fine di mascherare la voce dell’utente.
Tuttavia, molti degli acquirenti non erano a conoscenza della pratica fino a quando Bloomberg, multinazionale operativa nel settore dei mass media con sede a New York, non lo avrebbe reso noto all’inizio di quest’anno. Non è chiaro se il problema riguardi anche Amazon o meno, giacché il colosso delle vendite non avrebbe ancora commentato la vicenda.
Apple ha aggiunto che le future registrazioni vocali degli utenti non saranno incluse nel processo di valutazione a meno che i consumatori non decidessero di aderire all’iniziativa. Johannes Caspar, commissario a capo dell’autorità tedesca per la protezione dei dati personali, ha dichiarato:
L’uso dei sistemi di assistenza vocale deve essere trasparente in modo tale che gli utenti possano essere informati e consenzienti.