La costellazione dei mini-satelliti Starlink si arricchisce di altri 60 nuovi membri. SpaceX li ha lanciati da Cape Canaveral, in Florida, per rendere possibile un giorno l’accesso a internet da ogni parte del globo. I satelliti sono stati portati in orbita da un razzo Falcon 9, di cui i razzi del primo stadio sono stati già usati in passato. Il concetto dei razzi riutilizzabili rappresenta il cuore di SpaceX, che in questo modo abbatte i costi di ogni lancio.
Un vero e proprio “test dell’usato”, che era inizialmente previsto a ottobre, ma che l’azienda ha poi rimandato a novembre. In ogni caso questo è il quarto volo di un lanciatore Falcon 9 (si tratta della prima volta) e il prossimo passo per tagliare ulteriormente i costi sarà quello di riutilizzare le componenti di routine. Ogni satellite Starlink pesa 227 chilogrammi e questo nuovo gruppo di 60 è il secondo ad essere stato lanciato, dopo l’altro andato in orbita lo scorso maggio.
Questi sono dotati di una maggiore sicurezza, anche se non saranno meno luminosi. Con i prossimi satelliti Starlink si cercherà quindi di ridurre la loro luminosità, questo per non interferire con le osservazioni astronomiche da Terra. Molte persone hanno infatti avvistato negli scorsi mesi una sorta di “treno luminoso” in cielo e a quanto pare dall’azienda stanno lavorando perché ciò non avvenga.
SpaceX ha l’obiettivo finale d portare in orbita ben 1440 satelliti per consentire a chiunque di connettersi a internet, ma per farlo ci saranno bisogno di almeno 24 lanci. L’autorizzazione che ha ricevuto l’azienda in realtà prevede addirittura 12000 satelliti, ma se ne potrebbero aggiungere altri 30000, per arrivare a una enorme costellazione di 42000 satelliti. SpaceX in ogni caso non è l’unica ad aver avuto questa idea e nei prossimi anni si vedrà il lancio di sempre più costellazioni del genere.