La NASA aveva scelto il soprannome Ultima Thule per Kuiper Belt 2014 MU69, l’oggetto più lontano mai esplorato dall’uomo (o meglio, sorvolato all’inizio di quest’anno dalla sonda New Horizons). Il nomignolo, tuttavia, fu stato molto contestato: sebbene fosse il termine che indicava nella tarda antichità e nel medioevo una fantastica terra ai confini del mondo, Ultima Thule è stato anche il nome usato dai gruppi di estrema destra tedeschi, a inizio Novecento, che credevano nell’esistenza della “razza ariana” (e tuttora è ancora usato in relazione alla politica estremista).
Così, la NASA ha deciso di rinominare il lontanissimo oggetto: stavolta ha scelto Arrokoth, che significa “cielo” in lingua Powhatan. La nota agenzia spaziale statunitense ha ricevuto il consenso della tribù Powhatan prima di apportare il cambiamento. Nonostante il sopralluogo di New Horizons, Arrokoth continua a essere un oggetto misterioso e la NASA si concentra su ciò che possa significare per l’astronomia, piuttosto che perdere tempo dietro alle contestazioni di un nome (motivo per cui non ha obiettato quando gli hanno mosso contro alcune critiche per la scelta del soprannome, optando senza fare storie per un cambiamento). L’oggetto potrebbe infatti essere molto importante per studiare la storia del Sistema Solare.
Here is Dr. Phoebe Farris of the Powhatan-Pamunkey Tribe bestowing the name Arrokoth to the Kuiper Belt object 2014 MU69 at today’s naming ceremony. pic.twitter.com/KN7bU2cOPh
— NASA (@NASA) November 12, 2019
Arrokoth è un oggetto spaziale piuttosto piccolo, con un’estensione di circa 30 km, che si trova in un’area del Sistema Solare detta fascia di Kuiper. Questa zona, oltre l’orbita del pianeta Nettuno, è densa di oggetti congelati e risulta ancora piuttosto misteriosa. Data la sua grande distanza dal Sole, Arrokoth è appena visibile: la sua forma è piuttosto particolare, infatti alcuni lo hanno paragonato a un pupazzo di neve, mentre altri a una coscia di pollo.