Google segue altri giganti della tecnologia e rivede il proprio approccio alla pubblicità a scopi politici. La società ha così deciso di limitare le opzioni di targeting per gli annunci elettorali in base a età, genere e posizione. La nuova strategia entrerà in vigore nell’Unione Europea entro la fine del 2019 e nel Regno Unito già dalla prossima settimana, mentre in tutti gli altri Paesi entro il 6 gennaio 2020.
Per esempio, agli inserzionisti statunitensi non sarà più consentito il targeting in base alle tendenze politiche. Secondo quanto dichiarato da Google, tutto ciò è in linea con quanto già accade in TV, radio e cartelloni pubblicitari. La nuova politica adottata dalla società di Mountain View proibisce severamente deepfake, dichiarazioni fuorvianti sul censimento o qualsiasi altra pubblicità e link che potrebbero “minare in modo significativo la partecipazione o la fiducia” alle elezioni e alla democrazia.
A ogni modo, il colosso della ricerca si aspetta di bannare un numero molto limitato di annunci che riportano false affermazioni, ma la nuova linea politica si definirà solo una volta messa in atto. Le nuove misure adottate probabilmente non soddisferanno coloro che si aspettano che Google vieti ogni annuncio falso. Tuttavia, in futuro questo approccio più severo potrebbe influire in modo significativo sulla campagna in internet.
La politica relativa alle pubblicità politiche adottata da Google si discosta nettamente da quella di Twitter, a ogni modo, che ha deciso di favorire il divieto quasi totale degli annunci. È troppo presto per dire quale metodo sarà più efficace, ma si può tranquillamente pronosticare che il panorama degli annunci politici online nel 2020 sarà sostanzialmente diverso da quello del 2018, figurarsi da quello del 2016.