Gli scienziati della NASA hanno adesso una visione più completa della luna più grande di Saturno, Titano. Grazie a oltre 100 sorvoli ravvicinati della sonda Cassini, utili a mettere insieme misurazioni radar e immagini, un team di astronomi ha infatti creato la prima mappa globale di Titano: da quel che risulta, il satellite naturale di Saturno è caratterizzato da un paesaggio quasi totalmente diverso da quello della Terra.
Il 17% della superficie, principalmente in prossimità della zona dell’equatore, è infatti ricoperta di dune; il 14% è collinare o montuosa, mentre l’1,5% ha un terreno discontinuo, modellato dalla pioggia e dall’erosione. Solo l’1,5% è occupato da laghi (metano, non acqua) e l’assenza di crateri da impatto suggerisce che il satellite sia abbastanza giovane. Tutto il resto della superficie, circa i due terzi, è dominata da pianure.
La mappa potrebbe essere utile agli scienziati per svelare alcuni dei misteri di Titano, tipo i suoi cambi di stagione e il motivo per cui alcune caratteristiche del corpo celeste si trovino in determinate zone: come i suoi laghi, per esempio, che potrebbero essere dovuti all’orbita ellittica di Saturno attorno al Sole. Inoltre, la mappa potrebbe fornire un supporto di fondamentale importanza per la missione Dragonfly. Il team della NASA potrebbe in questo modo avere una migliore idea di dove condurre il proprio lander, ma anche sapere cosa aspettarsi quando atterrerà.
Val la pena infatti ricordare che la nota agenzia spaziale statunitense ha intenzione di esplorare la superficie di Titano attraverso un velivolo, battezzato Dragonfly, che raccoglierà dei campioni del suolo per poter analizzare la superficie e valutare le possibilità di un’eventuale abitabilità. Sarà lanciato nel 2026 e dovrebbe raggiungere la superficie della luna ghiacciata di Saturno nel 2034.