La Francia non ha mai nascosto il suo scetticismo verso Facebook Libra, annunciando anche un eventuale blocco della criptomoneta. C’è quindi poca sorpresa nell’apprendere che sarà il primo Paese europeo a sperimentare l’emissione di una moneta virtuale, emessa direttamente dalla Banca Centrale. I test sono stati annunciati dal governatore Francois Villeroy de Galhau e partiranno dal 2020.
La valuta digitale però sarà dedicata alle transazioni all’ingrosso e per importi molto alti, a costo fisso e ovviamente basata sulla tecnologia blockchain. Il governatore ha detto che c’è l’intenzione di avviare i test molto rapidamente e lanciare un invito a presentare progetti entro la fine del primo trimestre del 2020. Questo sarà il primo esperimento del genere nella zona euro.
Di certo il discorso sulle valute virtuali in Europa, ma anche in tutto il mondo, è aperto. Il governatore della Banca d’Inghilterra Mark Carney ha parlato anche di un futuro in cui il dollaro americano potrebbe essere sostituito come valuta di riserva globale, per fare posto a una moneta virtuale simile a Libra, ma ovviamente sostenuta dalle banche centrali.
Si fa ancora più difficile, quindi, il percorso di Facebook Libra, che nelle parole di Mark Zuckerberg all’annuncio sembrava poter essere qualcosa di rivoluzionario, ma che ha sollevato dubbi in tutto il mondo su una eventuale sua pericolosità. Molti credono che possa destabilizzare la finanza mondiale e quindi non è impossibile, visto l’annuncio di questi test, che saranno gli Stati stessi e le banche centrali ad entrare in partita.
Già dalla Libra Association si sono defilati colossi come Mastercard, Visa, PayPal e altri: il “sogno” di Zuckerberg, quello di permettere di “inviare denaro come fosse una foto” e sostanzialmente di aprirsi a un bacino di utenza enorme che non è provvista di conti bancari, potrebbe incontrare sulla sua strada anche dei concorrenti.