La presentazione del nuovo Mac Pro, il desktop di Apple dedicato ai protagonisti, è stata accompagnata per mesi da innocue battute sull’estetica del device. Il pannello frontale del computer, con il suo sistema di areazione a nido d’ape, ricorderebbe infatti la forma tipica di una grattugia. A diversi mesi di distanza dalla WWDC, e con il desktop finalmente giunto nelle mani dei consumatori, c’è qualcuno che ha ironicamente provato a verificare se Mac Pro possa essere effettivamente usato anche a questo scopo: si tratta di iFixit. E la risposta appare abbastanza scontata: il dispositivo non è un granché nello sminuzzare il formaggio.
Così come di consueto per tutti i nuovi dispositivi Apple, iFixit ha realizzato il teardown del nuovo Mac Pro. Nulla di sorprendente, in questo caso, poiché si tratta di un dispositivo modulare a cui gli stessi utenti possono avere accesso – a differenza degli altri device targati mela morsicata – quindi la società di Cupertino ha già pubblicato tutta la documentazione necessaria, spiegando nel dettaglio ogni singola componente.
Terminata l’analisi dell’hardware, di cui è emersa anche la comoda possibilità di inserire speciali etichette per identificare a colpo d’occhio che tipologia di RAM sia installata sul desktop, iFixit è passata alla parte più divertente – e certamente sui generis – dell’analisi. Rimossa la cover in metallo, affinché le componenti interne non venissero danneggiate, la società ha preso del formaggio cheddar e ha cercato di grattugiarlo tramite i fori di ventilazione del pannello frontale.
L’operazione non è andata come previsto: il Mac Pro sminuzza il formaggio, ma la gran parte rimane intrappolato proprio nei fori di ventilazione. Molti utenti, tuttavia, sui social network hanno fatto notare come la scelta del cheddar non sia stata probabilmente la più adatta, poiché formaggio comunque abbastanza morbido, consigliando di ripetere il test con Parmigiano Reggiano o Grana Padano. Naturalmente, si tratta di una boutade: a nessun utente che abbia deciso di spendere 6.000 euro – o molti di più – è consigliato di usare Mac Pro come un’abile grattugia.