La diffusione del coronavirus 2019-nCoV ha convinto Foxconn, il principale fornitore di Apple, a modificare i propri piani di produzione. Così come riporta MacRumors, la società cinese ha deciso di sospendere le proprie attività negli headquarter di Shenzhen, in attesa di capire come evolveranno le infezioni. Non è ben chiaro, almeno al momento, se le linee dedicate alla mela morsicata subiranno effettivamente dei ritardi.
Secondo quanto riportato dalla testata statunitense, Foxconn avrebbe chiesto ai dipendenti di Shenzhen di non ritornare al lavoro il 10 febbraio, così come precedentemente deciso in vista dei festeggiamenti per il Nuovo Anno Lunare. Agli operai tutt’ora al lavoro, invece, sarebbe stato richiesto di indossare delle speciali mascherine di classe medica, con filtri idonei a evitare l’accesso per virus, batteri e germi. L’azienda ha così dichiarato:
Per proteggere la salute e la sicurezza di tutti, e rispettare le misure di prevenzione previste dal governo, chiediamo a tutti di non tornare a Shenzhen. Vi informeremo sull’evoluzione della situazione nella città. La compagnia proteggerà i diritti e gli interessi dei lavoratori durante questo periodo.
Come già accennato, non è dato sapere quanto questa sospensione possa influenzare Apple. La maggior parte delle linee dedicate a Cupertino si trovano a Zhengzhou, non a Shenzhen, e pochi giorni fa proprio Foxconn ha reso noto di aver esteso la produzione all’estero per far fede agli ordini del gruppo, come in Vietnam, India e Messico. Qualche giorno fa, alcuni analisti hanno ipotizzato che Apple potrebbe posticipare di qualche settimana il lancio del nuovo iPhone SE 2, proprio per far fronte ai comprensibili ritardi accumulati a causa del coronavirus. La società di Cupertino, nel frattempo, non ha ancora commentato le dichiarazioni di Foxconn.