L’amministrazione Trump vuole cambiare le norme attualmente in vigore per rafforzare il ban contro Huawei. Lo scopo è impedire ai chipmaker di utilizzare apparecchiature di aziende statunitensi per realizzare i processori del produttore cinese. Al momento è solo una proposta, quindi è necessaria una lunga discussione tra i membri del governo prima di giungere all’eventuale approvazione finale.
Come è noto, Huawei è stata inserita nella famigerata Entity List del Dipartimento del Commercio. I produttori statunitensi non possono avere scambi commerciali con Huawei senza una specifica licenza. Ciò ha portato anche all’impossibilità di installare i servizi Google sulla serie Mate 30. Molti fornitori di Huawei hanno trovato escamotage per eludere il ban, utilizzando ad esempio succursali aperte al di fuori degli Stati Uniti. ARM ha ripristinato i contratti con HiSilicon (sussidiaria di Huawei), in quanto le tecnologie alla base delle architetture sono di origine britannica.
Ma sembra che l’amministrazione Trump cerchi in tutti i modi di bloccare la fabbricazione dei chip del produttore cinese. HiSilicon è un’azienda di semiconduttori fabless, ovvero progetta i chip su licenza ARM e assegna la produzione alle cosiddette “pure-play foundry”, principalmente TSMC. Nelle loro fabbriche sono presenti apparecchiature fornite da aziende statunitensi, tra cui KLA, Lam Research e Applied Materials.
Nessuna linea di produzione in Cina utilizza apparecchiature realizzate in Cina. Se gli Stati Uniti decideranno di bloccare la fornitura di apparecchiature statunitensi, TSMC non potrà più realizzare chip per conto di HiSilicon. È tuttavia necessaria una modifica al Foreign Direct Product Rule, la normativa che regola la fabbricazione di prodotti stranieri con tecnologie statunitensi. Secondo Reuters, eventuali cambiamenti non verranno effettuati prima di novembre.