AMD, Hewlett-Packard Enterprise (HPE) e Lawrence Livermore National Laboratory (LLNL) hanno annunciato i dettagli architetturali di El Capitan, il supercomputer più potente del mondo che entrerà in funzione nel 2023. Il supercomputer, composto da vari cabinet Shasta di Cray (acquisita da HPE nel 2019), verrà utilizzato dalla National Nuclear Security Administration (NNSA) del Dipartimento dell’Energia per garantire la sicurezza, la protezione e l’affidabilità delle scorte nucleari degli Stati Uniti.
Quando era stata annunciata la realizzazione di El Capitan (agosto 2019), il governo statunitense e i laboratori Livermore avevano promesso prestazioni superiori a 1,5 exaFLOPS. Grazie ad alcune modifiche alla configurazione è stato possibile incrementare la potenza di calcolo a 2 exaFLOPS, circa 16 volte superiore a quella dell’attuale sistema Sierra. Il merito di questo risultato è da attribuire ad AMD. Il chipmaker di Sunnyvale ha infatti fornito le CPU EPYC Genoa basate sull’architettura Zen 4 e le GPU Radeon Instinct.
Non sono state divulgate le specifiche complete, ma AMD ha svelato che le CPU supportano il sottosistema di memoria di prossima generazione, mentre le GPU supportano le memorie HBM di prossima generazione. Infinity Fabric 3 è invece l’architettura utilizzata per collegare ogni processore AMD EPYC con quattro GPU Radeon Instinct. Questa tecnologia permette di incrementare la larghezza di banda, ridurre la latenza e offre l’accesso unificato alla memoria.
Il consumo previsto per El Capitan è inferiore a 40 MW, ma dipenderà dal numero di cabinet. Il nuovo supercomputer è il secondo sistema exascale negli Stati Uniti realizzato con CPU e GPU AMD (il primo è Frontier che sarà disponibile nel 2021). Oltre che per garantire la sicurezza delle scorte nucleari, El Capitan potrà essere sfruttato per modellazione, simulazione e intelligenza artificiale in vari settori, tra cui la medicina e lo studio dei cambiamenti climatici. Il prezzo di questo “mostro”? Solo 600 milioni di dollari.