Tutti i 17mila dipendenti della NASA, eccetto un gruppo ristretto di persone, stanno lavorando da casa in seguito alla pandemia da nuovo coronavirus.
L’annuncio è stato fatto dal capo della nota agenzia spaziale statunitense, Jim Bridenstine, nelle scorse ore:
Tutti i dipendenti e gli appaltatori passeranno al telelavoro obbligatorio, con effetto immediato, fino a nuovo avviso.
Bridenstine ha osservato che “un numero limitato di dipendenti è risultato positivo al coronavirus”. I casi confermati presso la NASA includevano quello nell’Ames Research Center a Mountain View, in California, e quello nel Marshall Space Flight Center di Huntsville, in Alabama. Bridenstine ha aggiunto:
È indispensabile che facciamo questo passo precauzionale per contrastare l’ulteriore diffusione del virus tra i dipendenti e le nostre comunità.
Secondo quanto riferito da un portavoce dell’agenzia spaziale, è “la prima volta nella storia che la NASA si trova in questa situazione”. Il coronavirus ha infettato circa 200mila persone in tutto il mondo uccidendone 8000, secondo la Johns Hopkins University, e circa la metà dei malati non è ancora guarita. Il tasso di mortalità a livello globale del virus è del 3,4%. Tuttavia, molti casi continuano a non essere rilevati a causa di carenza di test e per il fatto che alcune persone affette da COVID-19 non mostrano sintomi.
Intanto Doug Loverro, amministratore associato della NASA per il volo spaziale umano, ha dichiarato che i piani per il Gateway lunare potrebbero slittare di circa un anno o più, visto che l’agenzia spaziale statunitense ha bisogno di rivedere il suo design e il suo utilizzo.