In alcuni comuni vengono utilizzati i droni per verificare il rispetto delle restrizioni da parte dei cittadini. ENAC ha quindi deciso di concedere alcune deroghe al regolamento del 3 novembre 2019 che riguarda i mezzi aerei a pilotaggio remoto. Le forze di polizia locale potranno quindi usare i droni per monitorare gli spostamenti e individuare le persone che violano i decreti emanati per limitare la diffusione del Coronavirus.
ENAC spiega che, viste le esigenze manifestate da numerosi comandi di polizia locali, le operazioni condotte con mezzi aerei a pilotaggio remoto (APR) di massa operativa al decollo inferiore a 25 Kg, impiegati per le attività di monitoraggio, potranno essere effettuate in deroga ai requisiti di registrazione e identificazione di cui all’art. 8 del regolamento. Ciò significa che il pilotaggio dei droni può avvenire anche senza la registrazione al portale D-Flight e senza l’obbligo di conseguire un attestato di competenza.
In deroga all’art. 10 del regolamento è consentito il sorvolo in VLOS (Visual Line Of Sight) di aree urbane con scarsa popolazione, non è necessaria l’autorizzazione di ENAC e non è richiesta la rispondenza delle operazioni agli scenari standard. ENAC autorizza inoltre l’uso dei droni nelle vicinanze degli aeroporti civili ad una quota massima di 15 metri. In questo caso però è necessario comunicare la presenza del drone alla torre di controllo e dare sempre priorità al traffico aereo.
Le deroghe sopra elencate sono valide fino al 3 aprile 2020. Il provvedimento di ENAC è stato inviato ai Ministeri interessati (Interno, Trasporti e Giustizia), Dipartimento della Protezione Civile, ENAV e ANCI. L’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani dovrà inoltrare la disposizione ai comuni che a loro volta informeranno i comandi di polizia locale.