Zoom ha avuto un aumento del 553% del traffico giornaliero verso la sua pagina di download nell’ultimo mese, complice la necessità dello smart working e della didattica a distanza in questo periodo di emergenza coronavirus. La crescita dell’app di videoconferenze ha dato vita al cosiddetto zoombombing, termine dal connotato oltremodo negativo. Ecco di cosa si tratta.
Tutto sullo zoombombing
Cos’è lo zoombombing? (↑)
Lo zoombombing è il fenomeno che descrive il “bombardamento”, da parte di utenti malintenzionati, delle videochiamate pubbliche con contenuti razzisti, pornografici o volgari. In pratica, quando si è vittima di zoombombing ci si ritrova un intruso nella call: alcune volte, quest’ultimo si limita a infastidire i partecipanti interferendo nella conversazione con parole poco carine, altre volte li molesta pesantemente o condivide immagini porno e a sfondo razzista.
La piattaforma sta cercando di ovviare al problema e un update di Zoom contro lo zoombombing sarà disponibile dal 9 maggio. Al momento, gli sviluppatori sono riusciti solo a nascondere il numero ID e la password dalla descrizione della videochiamata, ma non è sufficiente. Difatti ci sono ancora diverse lacune di sicurezza, in primis la mancanza di una crittografia end-to-end (presente in altre app, tipo WhatsApp), e diversi bug vengono a galla da un giorno all’altro.
Nonostante i problemi di sicurezza, Zoom continua a essere un’app molto gettonata: sia perché è semplice da utilizzare (ecco come creare un meeting su Zoom), sia perché cambiare piattaforma farebbe perdere tempo per riorganizzare le classi scolastiche e istruire i gruppi di lavoro. Come si fa, quindi, a proteggersi dallo zoombombing?
Come difendere le videoconferenze su Zoom (↑)
Ci sono varie precauzioni che si possono prendere per proteggersi dallo zoombombing. Per esempio, evitare che i partecipanti casuali possano condividere il loro schermo (quindi, negare tale possibilità anche agli intrusi). Per farlo, basterà:
- Selezionare Condividi schermo
- Poi Impostazioni avanzate
- Alla voce Chi può condividere?, scegliere Ospita solo nella parte inferiore della riunione Zoom
Altra soluzione per ostacolare lo zoombombing è richiedere ai partecipanti l’inserimento di una password per poter accedere alla riunione. Si dovrà procedere in questo modo:
- Selezionare Impostazioni
- Poi Riunioni e successivamente Pianifica riunioni
- Scegliere quindi Richiedi password per pianificare nuove riunioni
O ancora, è possibile disabilitare i trasferimenti di file durante le riunioni, così da evitare bombardamenti con immagini pornografiche. Per farlo, si dovrà:
- Andare su Gestione utenti
- Selezionare Gestione gruppi e poi Trasferimento file da disabilitare
Nel caso in cui un utente malintenzionato riuscisse a unirsi al meeting, l’host avrà comunque la possibilità di rimuoverlo. Gli basterà pertanto premere sul tasto Rimuovi accanto al suo nome nel menu Partecipanti. Per assicurarsi che un partecipante rimosso non abbia la possibilità di unirsi nuovamente alla call, bisognerà:
- Accedere a Gestione utenti
- Selezionare Gestione gruppi, poi Impostazioni
- Alla voce Riunione, procedere su In riunione (di base) e disattivare Consenti ai partecipanti rimossi di ricollegarsi
In questo modo sarà più facile tenere a bada il fenomeno zoombombing.