Diventano di dominio pubblico i dati relativi a ben 235 milioni di account di social network come Instagram, TikTok e YouTube. Non si tratta di una violazione dei database dei rispettivi servizi, bensì di una certosina operazione di scraping, che porta alcuni “furbetti” all’utilizzo di un particolare software che consente di andare a caccia di dati pubblici online, andandoli a catalogare in un apposito database. Non si tratta di una pratica illegale, dunque, perché i dati sono già pubblici, ma in teoria la maggior parte dei social network vieta questa pratica, poiché appena tutti i dati relativi ad una persona vengono messi assieme creando così un profilo ben identificabile, assumono un valore commerciale poiché potrebbero far gola ad agenzie che occupano nel settore della pubblicità.
Da Deep Social a Social Data: la continuità sospetta
Secondo quanto riferiscono diversi organi di stampa, l’azienda responsabile dello scraping è Deep Social, che ha ormai chiuso, ma che ha dato la possibilità a Social Data, un’altra società, di renderli accessibili attraverso un server con un archivio non protetto da password. Ad accorgersi della cosa è stata la società Comparitech, che opera nella cybersecurity, e che ha portato Social Data a correggere la falla nel giro di qualche ora.
Deep Social, del resto, non è la prima volta che finisce in primo piano tra gli articoli di molti magazine di settore. Bannata dalle API di Facebook e Instagram qualche anno fa, Mark Zuckerberg aveva intimato all’azienda di terminare subito le attività di scraping, pena un’azione legale. Tra Deep Social e Social Data, inoltre, sembrano esserci indizi di continuità, perché Comparitech ha sostanzialmente contattato la prima società, che a sua volta ha girato la segnalazione alla seconda. Inoltre, gli account Instagram utilizzati da Social Data per le operazioni di scraping si chiamano “accounts-deepsocial-90” e “accounts-deepsocial-91”, un altro indizio di continuità sulle loro attività.
I dati social degli utenti già finiti in mano ad aziende pubblicitarie?
Il database che è stato realizzato con questa pratica consente ad aziende che operano in ambito pubblicitario di avere le seguenti informazioni su un dato account: nome profilo, età, nome reale completo, foto profilo, descrizione account, indicazione di profilo aziendale o pubblicitario, statistiche sui followers, percentuale di engagement e altre informazioni relative ai followers. I dati sono rimasti online qualche ora, secondo la versione ufficiale, ma non è dato sapere se l’esposizione è stata più lunga e se qualcuno abbia già fatto in tempo a scaricarli e utilizzarli per scopi commerciali.