TikTok è solo l’ultima piattaforma social a svelare i numeri delle clip rimosse per hate speech (incitamento all’odio). Secondo quanto dichiarato dalla società, dall’inizio dell’anno sarebbero stati eliminati più di 380mila video e 64mila commenti negli Stati Uniti per aver infranto le sue regole. L’azienda riferisce inoltre di aver bannato più di 1300 utenti come parte delle sue politiche.
Eric Han, responsabile della sicurezza di TikTok, avrebbe affermato:
Anche se questi numeri potrebbero non riflettere un tasso di successo del 100% nell’individuare ogni contenuto che incita all’odio, mostrano il nostro impegno nel costruire una community che sia più accogliente e sicura di altre app.
Han ha inoltre sottolineato che TikTok ha adottato misure per bloccare la visualizzazione di contenuti che incitano all’odio già nei risultati di ricerca dell’app, e che l’azienda sta “addestrando i team di moderazione a comprendere meglio contenuti più sfumati come gli insulti e la divergenza culturale”.
TikTok, già sottoposto a controlli per via di presunti legami con il governo cinese, è stato ripetutamente criticato per le sue politiche di moderazione. La società è finita nell’occhio del ciclone per aver censurato contenuti di denuncia nei confronti del governo cinese, come quando ha nascosto un video che segnalava il trattamento riservato ai musulmani. L’Anti-Defamation League ha peraltro affermato che TikTok non farebbe abbastanza per combattere il nazionalismo bianco, l’estremismo e l’antisemitismo.
L’azienda ha dunque preso una serie di misure cautelari per cercare di alleviare queste preoccupazioni. Di recente, Donald Trump ha dichiarato che avrebbe bannato TikTok dagli Stati Uniti se non avesse venduto la sua attività americana entro metà settembre.