Un vaccino anti-Covid sviluppato congiuntamente dalla Pfizer e dalla BioNTech è risultato efficace nel prevenire il 90 per cento delle infezioni durante la fase tre della sperimentazione, attualmente ancora in corso. Lo ha annunciato il presidente della stessa Pfizer, Albert Bourla.
Come riportato anche dall’ANSA, le due aziende farmaceutiche hanno confermato inoltre la volontà di voler chiedere l’autorizzazione per la produzione, la settimana prossima, all’ente FDA americano.
Coronavirus, su cosa si basa il vaccino?
Commentando i dati sul vaccino di Pfizer e BioNTech, l’immunologo Anthony Fauci, direttore del Niaid, ha definito i risultati “molto buoni, in quanto mostrano che la nuova tecnologia utilizzata basata sull’impiego dell’Rna messaggero funziona nell’indurre la risposta immunitaria”.
Questa tecnologia è tra l’altro la stessa adottata anche da altre due grandi aziende in corsa, ovverosia la tedesca Curevac e l’americana Moderna, che nella ricerca sul vaccino contro la pandemia collabora con l’Ente statunitense di ricerca sulle malattie infettive, il Niaid, e con con la Coalion for Epidemic Preparedness Innovation (Cepi).
Quando sarà disponibile?
Ovviamente occorre ancora molta prudenza, e anche se il vaccino sta affrontando la terza e ultima fase della sperimentazione clinica, non è detto che questi venga somministrato nel giro di poche settimane, anche se l’obiettivo dell’Unione Europea sarebbe quello. La ha dichiarato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen:
Domani autorizziamo un contratto per un massimo di 300 milioni di dosi del vaccino sviluppato dalla società tedesca BioNTech e da Pfizer, il nostro piano è di distribuirlo rapidamente, ovunque in Europa”.
“Questo è il vaccino più promettente finora, ed è il quarto contratto con un’azienda farmaceutica che operiamo per l’acquisto di un antidoto” – ha spiegato ancora la presidente – “ma ne arriveranno altri perché abbiamo bisogno di un ampio portafoglio di vaccini basati su diverse tecnologie. Abbiamo già iniziato a lavorare con gli stati membri per preparare campagne di vaccinazione nazionali”. L’ultima tappa arriverà probabilmente con il vaglio della Commissione Europea che si terrà domani.