Lo scorso mese di settembre, Google ha integrato su Maps una nuova funzione che mostra la media settimanale di nuovi casi Covid-19 basandosi su una serie di informazioni tratte da diverse fonti attendibili, tra le quali spiccano la Johns Hopkins University, il New York Times e Wikipedia. Queste, a loro volta, le ottengono da enti come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i governi e gli ospedali della zona.
Grazie a questa funzione, tramite un apposito livello si può quindi visualizzare il numero di contagi da regione a regione, semplicemente premendo sul tasto per la gestione della mappa e, successivamente, sulla voce “informazioni sul Covid-19”. Il livello mostra poi la media del numero di nuovi casi ogni 100.000 persone, calcolata su un periodo di 7 giorni. Indica inoltre se i casi sono in aumento o in diminuzione.
Da oggi questo vero e proprio servizio si arricchisce di nuove caratteristiche grazie a un aggiornamento alla app che permette a Google Maps di includere ora dati sulla quantità di casi rilevati in un’area specifica, e tutti i collegamenti alle notizie fornite in tempo reale dalle autorità locali e dagli utenti attraverso i loro feedback.
Tra le più importanti, quelle relative all’affollamento sui mezzi pubblici, davanti ai presidi dove vengono eseguiti i tamponi e via discorrendo. L’applicazione dà informazioni anche sul cibo da asporto, indicando i tempi di previsione di una consegna e rendendo possibile addirittura le ordinazioni direttamente tramite essa.
Precisazione sui dati da Google
Se una zona è interessata dal coronavirus, Google Maps conferisce informazioni pertinenti sui luoghi coinvolti. Tuttavia l’azienda ci tiene a precisare che:
Questi dati cambiano rapidamente e potrebbero non rappresentare alcuni casi ancora in fase di segnalazione. I conteggi totali includono sia i casi confermati sia i casi probabili in alcune località. I casi probabili vengono identificati da funzionari della sanità pubblica e vengono usati i criteri sviluppati da autorità di governo. Per alcune aree geografiche potrebbero non essere disponibili dati poiché le autorità locali non li hanno pubblicati o non l’hanno fatto di recente. I dati relativi al coronavirus vengono monitorati e aggregati da varie fonti. Queste vengono aggiornate in momenti diversi e potrebbero utilizzare metodi differenti per la raccolta dei dati”.