Zlatan Ibrahimovic è da anni tra i protagonisti dei più importanti videogiochi a tema calcistico, compresa la serie targata Electronic Arts. Eppure, un po’ a sorpresa, il campione del Milan sembra essersene accorto solo adesso, scatenando nelle ultime ore una polemica che sembra destinata a non placarsi in tempi brevi. Lo svedese ha infatti accusato EA Sports, la casa produttrice del videogame FIFA 21, e la FIFPro, il sindacato mondiale dei calciatori, di aver utilizzato il suo nome e la sua immagine senza un suo consenso esplicito, al fine di generare profitti alle sue spalle.
“Chi ha dato a FIFA EA Sport il permesso di usare il mio nome e la mia faccia?”, si legge infatti in un tweet sull’account ufficiale di Ibra. “FIFPro? Non mi risulta di essere un membro di Fifpro e se lo sono, sono stato messo lì senza saperlo, attraverso qualche strana manovra. E di sicuro non ho mai permesso a FIFA o FIFPro di fare soldi usando me. Qualcuno, da anni, sta facendo profitto sul mio nome e sulla mia faccia senza alcun accordo. È ora di indagare”.
La risposta di Electronic Arts
Pronta ovviamente la replica di EA, che ha sottolineato come l’azienda, da anni, collabora con singole squadre, atleti e con coloro che hanno l’obiettivo di tutelare i diritti dei calciatori professionisti di tutto il mondo, ovverosia la FIFPro:
EA SPORTS FIFA è il videogioco di calcio leader nel mondo e, per creare un’esperienza autentica, anno dopo anno lavoriamo con numerosi campionati, squadre e talenti individuali per garantire i diritti di somiglianza dei giocatori che includiamo. Uno di questi è un rapporto di lunga data con il rappresentante globale dei calciatori professionisti, FIFPro, che collabora con una serie di licenziatari per negoziare accordi a vantaggio dei giocatori e dei loro sindacati”.
Ma Ibra non ci sta, e dopo aver condiviso un tweet del suo agente, Mino Raiola, che sottolineava come FIFPro e Milan non abbiano i diritti individuali sui calciatori, ha scritto: “EA Sports, io non sono un membro di FIFPro”.
L’accusa di Ibra a FIFA: cosa si nasconde dietro?
Ma perché il titolo calcistico di EA, di cui recentemente è stata annunciata la versione next gen, è stato preso di mira dall’attaccante del Milan? In fondo non solo il fuoriclasse svedese figura nel brand da più di un decennio, ma il suo attuale club è perfino Premium Partner del gioco.
Secondo alcuni il vero obiettivo del campione sarebbe il sindacato mondiale dei calciatori, che trattando per conto di tutti i suoi iscritti, finirebbe per “appiattire” i compensi generali e incassarne i soldi, riducendo o eliminando del tutto quindi le possibilità di guadagno che invece potrebbero essere assicurati ai singoli atleti da contrattazioni personali. E questo spiegherebbe anche l’intervento di altri personaggi legati al mondo del calcio, come per esempio Gareth Bale, ex stella del Real Madrid, che si è schierato con Ibra commentando ironicamente: “Cos’è la FIFPro?”.
In tal senso il suo rappresentante legale, Jonathan Barnett, in un’intervista rilasciata oggi al quotidiano The Guardian ha rivelato che “una potenziale azione legale è possibile”. Pare inoltre che un certo numero di giocatori di alto profilo abbiano incaricato i loro avvocati di verificare se hanno diritto ad alcuni dei proventi realizzati utilizzando il loro aspetto nel gioco, dato che la maggior parte dei contratti prevede accordi piuttosto lucrosi.