Dopo le feroci polemiche scoppiate in questi ultimi giorni a causa dell’aggiornamento dei termini del servizio e delle politiche sulla privacy, WhatsApp ha deciso di passare al contrattacco e di spiegare, passo per passo, tutti i dettagli relativi alla questione, “per fare chiarezza ed evitare che continuino a circolare informazioni errate e non veritiere”.
In questo modo il noto servizio di messaggistica istantanea, che fa parte del gruppo Facebook, spera di stemperare gli animi e di chiarire i dubbi a quegli utenti che non hanno visto di buon occhio i nuovi termini di utilizzo (in realtà non troppo dissimili dai precedenti), ed arginare quindi l’emorragia di iscritti che sono emigrati in massa su altri lidi.
Nuova informativa sulla privacy di WhatsApp
La replica dell’azienda è stata affidata a una lunga FAQ pubblicata sulla sua pagina ufficiale, dove in estrema sintesi viene spiegato come i nuovi termini di utilizzo della app non modifichino più di tanto i vecchi, e non sono quindi diversi da quelli di qualsiasi altro servizio di messaggistica.
È importante precisare che l’aggiornamento dell’informativa NON riguarda in alcun modo la privacy dei messaggi che scambi con amici e familiari. Questo aggiornamento include invece modifiche che riguardano lo scambio, del tutto facoltativo, di messaggi con le aziende che usano WhatsApp e fornisce maggiore trasparenza sulle nostre modalità di raccolta e utilizzo dei dati”.
Sul sito di WhatsApp, tra le altre cose, viene inoltre specificato che né WhatsApp né Facebook possono leggere i messaggi privati o ascoltare le chiamate che un utente scambia con familiari, amici o colleghi di lavoro, in quanto tutto ciò che viene condiviso dai fruitori del servizio, rimane tra lui e le persone con cui comunica, perché i messaggi personali sono crittografati end-to-end.
Niente violazioni della privacy
Scorrendo nel dettaglio la FAQ, che vi invitiamo a leggere per qualsiasi dubbio seguendo questo indirizzo, si possono trovare risposte anche sul tema messaggistica business e sulle modalità di collaborazione con Facebook.
Insomma, da quanto ribadito dall’azienda di Mark Zuckerberg, l’accettazione dei nuovi termini di servizio entro l’8 febbraio 2021, pena la perdita dell’accesso al proprio account a partire dal giorno successivo, fa parte della procedura standard, la stessa che l’utente si trova davanti, da sempre, al momento del primo accesso a WhatsApp.