Il Parlamento europeo ha dato il via libera alla richiesta della commissione Economica di convocare gli amministratori delegati di Google, Apple, Facebook e Amazon per un’audizione che dovrebbe tenersi l’1 febbraio, anche se visto il poco tempo a disposizione, il termine potrebbe essere destinato a cambiare.
L’obiettivo degli eurodeputati sarebbe quello di chiedere in particolare chiarimenti in materia di concorrenza e tasse per i servizi digitali a Sundar Pichai, Tim Cook, Mark Zuckerberg e Jeff Bezos. Ma secondo indiscrezioni, non si escludono altri argomenti sensibili.
La strategia della Commissione europea
Da Strasburgo ci tengono a precisare comunque che l’audizione “non è un processo, né una minaccia”. Come ha sottolineato l’eurodeputata Stéphanie Yon-Courtin, vicepresidente della Econ, “non siamo interessati a sentire lobbisti senior o avvocati”, ma a dialogare su determinati temi direttamente con i CEO, nella speranza che questi ultimi accettino la convocazione per rispondere ad una serie di domande a tema.
Nel caso di Google, per esempio, il dito resta sempre puntato contro le dinamiche di indicizzazione dei risultati sul motore di ricerca, in particolare quelle relative agli acquisti online, ritenute vantaggiose per il servizio di comparazione prezzi gestito direttamente da bigG, a discapito della concorrenza. Per Facebook, invece, il tema principale potrebbe essere la gestione della privacy all’interno della piattaforma e lo scandalo censura unilaterale nei confronti di determinati contenuti.
Lo scorso 15 dicembre Bruxelles ha varato due pacchetti, il Digital Services Act e il Digital Market Act, che mirano a proteggere i consumatori e i loro diritti fondamentali online. Ma anche per promuovere l’innovazione e l’equa competitività in un ambiente dove le regole del gioco vengono spesso dettate dalle attività di alcune piattaforme online che agiscono come gatekeeper.