Il governo Draghi punta molto sulla tecnologia e vuole renderla fondamentale in ogni settore grazie a provvedimenti ad hoc per il progresso digitale dell’Italia. Anzitutto c’è l’intenzione di diffondere la banda larga in tutto il Paese, soprattutto al sud dove il gap rispetto al resto dell’Italia è più accentuato. Ovviamente l’attenzione è rivolta anche alle zone rurali del centro-nord, dove in questi mesi si conducono test per portare la fibra nei comuni più piccoli.
Il 2020 ha evidenziato i problemi delle infrastrutture italiane, che in più di un’occasione non hanno mostrato stabilità; durante il primo lockdown, infatti, in seguito alla crescente domanda della rete da parte degli utenti (che fosse per smart working, didattica a distanza o semplice intrattenimento) le infrastrutture hanno ceduto in diverse giornate.
Ma il governo Draghi mira anche alla diffusione del 5G, rete mobile di quinta generazione sempre più sotto i riflettori dei vari paesi europei (Vodafone ha intanto avviato la disattivazione totale del 3G in Italia). Non meno importante la volontà di unire l’ambito tecnologico e quello ambientale con, per esempio, l’uso del cloud computing. Tra gli obiettivi anche il rafforzamento della telemedicina (quindi occhi puntati anche sulla sanità), così come lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Il governo ha intenzione di sfruttare i fondi del Next Generation EU per sviluppare questo programma, che sembra quindi ramificarsi nei settori più svariati, dall’ambiente alla pubblica amministrazione.
Lo scopo finale è, quindi, quello di arrivare ad avere un’Italia più digitale, grazie anche a investimenti negli istituti tecnici e per la formazione di insegnanti e personale di vario genere.