Google, il cavo di rete sottomarino diventa un sensore sismico

Curie, il cavo in fibra ottica di Google che collega la California al Cile verrà utilizzato per lo studio di tsunami e fondali oceanici.
Google, il cavo di rete sottomarino diventa un sensore sismico
Curie, il cavo in fibra ottica di Google che collega la California al Cile verrà utilizzato per lo studio di tsunami e fondali oceanici.

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Science dai ricercatori del California Institute of Technology (Caltech) e dell’azienda di Mountain View, attraverso il monitoraggio della trasmissione dei dati dei cavi sottomarini in fibra ottica è possibile “controllare” e registrare fenomeni legati ad eventi sismici e tsunami.

Proprio per la loro posizione nelle profondità marine e per la loro caratteristica di essere sensibili alle variazioni di temperatura e alla pressione delle onde, infatti, gli studiosi ritengono che in prospettiva possano essere utilizzati come “sensori”, diventando un utile sistema di monitoraggio e rilevamento continuo e in tempo reale di terremoti e tsunami marini, associando le variazioni termiche o di pressione, agli eventi esterni dovuti all’attività sismica nei fondali marini o al moto ondoso in superficie.

Gli esperti hanno avuto modo di verificare la bontà e l’efficacia di questo sistema monitorando per nove mesi il cavo Curie di Google, tramite il quale sono stati registrati più di trenta maremoti e circa venti scosse sismiche, come quella che ha colpito il Messico nel giugno del 2020. Per questo, precisano gli esperti, la rete in fibra ottica degli oceani in cui viaggia gran parte dei dati del Pianeta, può rivelarsi fondamentale in futuro per le ricerche.

La rete sottomarina di Google

Sono circa tredici i cavi sottomarini che Google ha realizzato privatamente o in collaborazione con altre aziende per collegare e incrementare la crescita di Google Cloud. Tra questi c’è Curie (dedicato a Marie Curie, Nobel per la fisica nel 1903) che collega Los Angeles e il Cile.

Inaugurato nel 2019, è lungo circa 10.000 chilometri ed è situato a una profondità tra i 4 e i 6 chilometri. Ma il piano dell’azienda californiana per potenziare la sua infrastruttura non si ferma a esso ed è molto ambizioso, tant’è che prevede la creazione di ulteriori collegamenti sottomarini realizzati insieme ad altre società, chiamati al momento Havfrue (Stati Uniti, Danimarca e Irlanda) e JGA-S (Hong Kong e Australia), più HK-G che servirà a collegare alcuni hub sottomarini principali in Asia.

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