Dopo Cina e Israele, anche l’UE si prepara a dare l’ok al passaporto vaccinale per viaggiare. Grazie a questo certificato, presentato dalla Commissione europea per rilanciare i viaggi nel Vecchio Continente, i cittadini europei potrebbero tornare a viaggiare quest’estate in assoluta libertà, ma a patto di fornire la prova di essersi sottoposti alla vaccinazione, oppure di essere risultati negativi ai test o, ancora, di essere definitivamente guariti da un eventuale contagio da Covid-19, e avere di conseguenza sviluppato i relativi anticorpi.
Passaporto vaccinale? No, “green card”
Il “passaporto”, anche se a Bruxelles preferiscono chiamarlo “certificato verde digitale”, dovrebbe essere disponibile da giugno gratis in formato digitale o cartaceo, e includere un codice QR per garantirne la sicurezza e l’autenticità. La proposta legislativa, su cui non tutti i Governi però sono d’accordo, verrà discussa la prossima settimana al vertice dei leader europei e dovrà poi essere approvata dal Parlamento e dal Consiglio europeo. Spiega Didier Reynders, Commissario UE per la Giustizia:
Il nuovo pass Ue non è un passaporto vaccinale, ma un certificato verde per evitare divisioni e blocchi tra i Paesi continentali, facilitare gli spostamenti dei cittadini europei e far ripartire il turismo in vista dell’estate. Il pass è interoperabile e vincolante per i Paesi UE, e per evitare ogni forma di discriminazione offre “tre alternative” per tornare a viaggiare: dimostrare l’avvenuta vaccinazione, la negatività a un test o la guarigione dal Covid”.
Il Commissario per la Giustizia ha anche dichiarato che il certificato non costituirà un prerequisito per la libera circolazione e non discriminerà in alcun modo. A questo punto in Italia si attende l’esito della riunione dei capi di stato europei e l’intervento del Garante della Privacy, il quale proprio recentemente aveva espresso parere negativo sulla questione. Secondo il suo giudizio, infatti, il trattamento dei dati relativi allo stato vaccinale dei cittadini a fini di accesso a determinati locali o di fruizione di determinati servizi, deve essere oggetto di una norma di legge, compatibile con i principi stabiliti dal Regolamento UE.
Fin’ora l’utilizzo in qualsiasi forma da parte di soggetti pubblici e di soggetti privati fornitori di servizi destinati al pubblico, di app e pass destinati a distinguere i cittadini vaccinati dai cittadini non vaccinati è stato considerato illegittimo, anche se la green card europea, assicurano, non influirà comunque sulla libera circolazione e non sarà discriminatorio. Ad ogni modo, nel caso nel caso venisse approvato, cosa altamente probabile, il sistema del certificato verde digitale sarà una misura temporanea: una volta finita l’emergenza sanitaria internazionale, verrà eliminato.