SpaceX è molta attiva in questo periodo, e non solo per il lancio di satelliti nell’ambito del progetto Starlink. Proprio in queste ore, infatti, l’azienda spaziale sta dando il via a una nuova fase progettuale che mira a potenziare, espandere e rendere sempre più operativa l’infrastruttura che opera intorno a essa.
In quest’ottica, nella contea di Cameron, nel Texas, SpaceX sta ultimando i lavori per un nuovo sito di lancio privato e un impianto di produzione di razzi, all’interno del quale sono in costruzione due particolari torri di decollo e recupero. Entrambi gli elementi, infatti, di cui solo la prima è quasi completata, sono stati progettati per facilitare sia il posizionamento che la “ricattura” dei booster Super Heavy in maniera non convenzionale, ovverosia con delle colossali “braccia” meccaniche.
Quando le parti riciclabili dei razzi propulsori Falcon 9 saranno rientrate nell’atmosfera terrestre, al termine di un lancio, la coppia di gru dovrebbe aiutarle in fase di atterraggio a rimanere stabili. Generalmente i booster, a pochi metri dal punto di aggancio sulla piattaforma predisposta, estraggono solitamente le canoniche quattro zampe retrattili, così da consentire al razzo di posizionarsi meglio e ridurre i rischi di incidenti. Ma Musk vorrebbe eliminare dai Super Heavy ogni tipo di “gambe” di atterraggio, e recuperare il booster attraverso i meccanismi installati direttamente nella nuova torre di lancio.
Tale operazione permetterebbe un rapido riutilizzo del primo stadio, stimato dallo stesso Musk nel giro di un’ora. In fase di preparazione al decollo, invece, le torri potranno sfruttare le braccia per disporre facilmente i booster Super Heavy sulla Starship di turno, visto che partiranno da una “altezza del gancio” – che è la distanza che intercorre tra quest’ultimo e la base della gru al suolo – di almeno 140 metri. Tra le altre cose, questo significa che la punta estrema stessa di ciascun elemento sarà probabilmente alta da 150 a 160 metri, una volta che sarà completamente configurata per accoppiare il booster.
Starbase, la città futuristica di Musk
Nella stessa area dove sorge il sito, che si trova a meno di un miglio dal Golfo del Messico, Elon Musk vorrebbe costruire anche una nuova città che si chiamerebbe Starbase. L’idea sarebbe quella di inglobare nella struttura esistente il vicino villaggio di Boca Chica e altre zone limitrofe.
In tal senso, il Giudice della contea di Cameron, Eddie Treviño, che ha ricevuto da questo punto di vista una richiesta formale dal miliardario americano, ha dichiarato che la contea è aperta all’incorporazione, ma che il processo dovrà eventualmente rispettare tutti gli statuti statali ed essere in linea con la legge vigente nello Stato.