I chip scarseggeranno anche nel 2022? TSMC mette le mani avanti

TSMC avvisa tutti: nonostante le capacità produttive al 100%, la crisi dei chip continuerà anche per tutto il 2022.
I chip scarseggeranno anche nel 2022? TSMC mette le mani avanti
TSMC avvisa tutti: nonostante le capacità produttive al 100%, la crisi dei chip continuerà anche per tutto il 2022.

La penuria di chip che si è iniziata a verificare lo scorso anno all’inizio della pandemia da COVID-19 è destinata a proseguire anche per tutto il 2022, con conseguenze tutt’altro che positive per le grandi aziende tech che producono dispositivi dotati di processori, da Apple a Qualcomm, passando per AMD e, a catena, migliaia di altre aziende, non ultime quelle che producono console e che da mesi stanno facendo i conti con una produzione rallentata.

Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, meglio nota come TSMC, è tra i più grandi produttori al mondo di chip e in queste ore ha voluto mettere le mani avanti precisando che la crisi dei processori potrebbe protrarsi ancora un po’. C. C. Wei, CEO di TSMC, ha spiegato a Bloomberg che la domanda continua ad essere alta e che soltanto nel 2023 l’azienda spera di riuscire a velocizzare la produzione e soddisfare senza ritardi la domanda.

La precisazione di TSMC segue di qualche giorno le parole del nuovo CEO di Intel, Pat Gelsinger, secondo il quale per superare la crisi dei processori potrebbe essere necessario addirittura qualche anno.

La crisi dei chip ha colpito in modo importante tutta la filiera produttiva tecnologica, ma gli effetti più evidenti per i consumatori sono emersi con le schede grafiche di ultima generazione, davvero introvabili in alcuni periodi, e le nuove console che tutti vogliono e che restano con una disponibilità molto scarsa: Xbox Series X e PlayStation 5.

A cinque mesi dal loro lancio in tutto il Mondo, le scorte di PS5 e Xbox Series X arrivano col contagocce. TSMC ha assicurato che al momento sta lavorando a più del 100% delle proprie capacità e che nel corso dei prossimi mesi saranno fatti ulteriori investimenti – si parla di oltre 30 miliardi di dollari – per ampliare le proprie capacità produttive già entro la fine del 2021.

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