Immuni ha da poco introdotto la possibilità di segnalare la propria positività al coronavirus in autonomia, ma le sorprese potrebbero non essere finite per la nota app di contact tracing. Il ministro Colao, infatti, avrebbe lanciato un’idea alquanto originale: quella di trasformare l’applicazione in un passaporto vaccinale.
Il nuovo ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, che ha ricoperto la carica di amministratore delegato di Vodafone dal 2008 al 2018, avrebbe infatti affermato che sebbene Immuni non abbia avuto un grande successo di pubblico “potrebbe avere una futura utilità in ottica di passaporto vaccinale”. Lo ha dichiarato durante una audizione tenuta alla Commissione Trasporti della Camera.
Al momento, ovviamente, rimane un’idea. Non si sa se si possa realizzare nel breve periodo, ma potrebbe tornare estremamente utile dal momento in cui il Primo Ministro Mario Draghi, durante la conferenza stampa di qualche giorno fa sulle riaperture, ha spiegato che per tornare a viaggiare tra regioni di colore diverso sarà necessario ottenere un pass (dato a coloro che si sono sottoposti a vaccino, che sono guariti dal coronavirus o che hanno un tampone negativo).
Di conseguenza, Immuni potrebbe acquisire quell’importanza che in realtà non ha mai avuto, divenendo in un certo senso fondamentale per gli italiani. Il problema risiede, soprattutto, nelle tempistiche: trasformare l’app in un passaporto vaccinale potrebbe richiedere una serie di aggiornamenti che avrebbero bisogno di tempo, anche di diversi mesi, per essere distribuiti.
Attenzione sempre alle app che si scaricano: nei mesi scorsi, una versione fake di Immuni introduceva malware nei dispositivi di chi effettuava il download.