Apple avrebbe minacciato di cacciare letteralmente Facebook dal suo App Store dopo che una serie di report giornalistici su un’indagine interna all’azienda, hanno rivelato come il popolare social network venga utilizzato da moderni schiavisti per il traffico di esseri umani. Secondo il Wall Street Journal, per esempio, Facebook era a conoscenza della pratica anche prima che ne venisse a conoscenza il colosso di Cupertino, nonostante l’immobilismo. Analogo atteggiamento la società l’avrebbe tenuto anche nei confronti di cartelli della droga, che utilizzerebbero Facebook per reclutare e addestrare giovani, e perfino per assumere sicari.
Facebook usato dagli schiavisti moderni?
Il noto quotidiano newyorkese, che da qualche settimana sta portando avanti una serie di inchieste giornalistiche su delle presunte pratiche poco “pulite” da parte del gruppo di Mark Zuckerberg, avrebbe visualizzato dei documenti aziendali che mostrano come diversi dipendenti (e forse perfino una squadra di investigatori interni) avessero individuato e stessero monitorando un mercato per la vendita di esseri umani in Medio Oriente e nei Paesi in via di sviluppo, dove la sua base di utenti è già enorme e in espansione, i cui organizzatori stavano utilizzando proprio i servizi di Facebook per i loro scopi.
In pratica gli schiavisti utilizzavano (e utilizzerebbero?) il noto social creando pagine di finte agenzie di collocamento internazionali dove pubblicizzare la disponibilità di posti di lavoro in qualità di domestici o badanti. Ma una volta reclutate e fatte giungere a destinazione, le vittime del raggiro non trovavano un impiego vero, ma venivano rese in schiavitù e costrette a restare contro la loro volontà. Anche la BBC ha realizzato un’ampia indagine sotto copertura su questa terribile vicenda, cosa che avrebbe portato i vertici di Apple a minacciare di rimuovere Facebook dal suo negozio digitale.
Facebook, assolutamente incolpevole sulla questione traffico di esseri umani, viene però accusata di essere, come scritto, a conoscenza della pratica da un po’, almeno dal 2019, e quindi di non aver fatto nulla per denunciare la cosa, prendendo decisioni blande per cercare di risolvere il problema e “favorendo” pertanto suo malgrado la pratica. Pare inoltre che ad acuire il problema ci sarebbe stata anche l’incapacità dei moderatori umani e della stessa intelligenza artificiale di capire a fondo e di rilevare la maggior parte delle lingue utilizzate sulla piattaforma, soprattutto nei nuovi mercati in cui si è espansa, rendendo vane le tante segnalazioni di allarme ricevute anche da normali utenti. Apple e Facebook al momento non hanno rilasciato dichiarazioni in proposito.