Nel corso del suo evento online intitolato Pixel Fall Launch, Google ha lanciato ufficialmente i suoi prossimi smartphone top di gamma, ovverosia i modelli Pixel 6 e Pixel 6 Pro con OS Android 12, con i quali l’azienda è decisa a portare sul mercato un prodotto innovativo e competitivo. Dopo le anticipazioni rilasciate via Twitter la scorsa estate, adesso il colosso di Mountain View ha infatti tolto definitivamente il velo sui suoi nuovi dispositivi, svelandone finalmente in maniera ufficiale i dettagli relativi alle caratteristiche tecniche, ai prezzi e alle specifiche software. Scopriamoli insieme.
Tensor, il cuore pulsante dei Google Pixel 6
Google Pixel 6 e Pixel 6 Pro hanno una scocca realizzata in alluminio caratterizzata da un design elegante e una combinazione di colori morbidi e raffinati. Pixel 6 ha però una cromatura opaca e un display OLED da 6,4″, con refresh rate a 90Hz, mentre la versione Pro si presenta con una finitura lucida e uno schermo da 6,7″, tecnologia LTPO e un refresh rate fino a 120Hz. Passando alla parte hardware, sotto lo chassis batte forte il cuore di quella che è una delle novità principali dei nuovi Pixel, ovverosia il SoC custom Google Tensor, che andrà a sostituire i chip Qualcomm che di solito venivano fino a oggi montati sugli smartphone di questa gamma.
“Il team che ha progettato il nostro sistema su circuito integrato voleva rendere Pixel ancora più capace”, ha spiegato tempo fa Rick Osterloh, Senior Vice President, Devices&Services di Google. “Tensor ci consente di realizzare i telefoni Google che abbiamo sempre immaginato“. In questo modo, grazie a un’evoluta intelligenza artificiale e alle capacità hardware, l’azienda promette miglioramenti nell’utilizzo quotidiano, come per esempio la possibilità di tradurre messaggi o video in 55 lingue diverse senza essere connessi, e che i device saranno in grado di operare in qualsiasi condizione.
Sempre al massimo, dall’ottimizzazione per lo scatto di foto (sono stati migliorati i sensori e gli obiettivi della fotocamera posteriore) alla registrazione di video, al bilanciamento dei consumi e quindi sulla durata della batteria. Su Pixel 6 le cam sul retro sono due, con il sensore principale da 50MP, affiancato da una cam ultra-grandangolare 12MP, in grado di catturare il 150% in più di luce rispetto a Pixel 5. Su Pro, invece, le camere diventano tre: 50MP grandangolare, 12MP ultra grandangolare e 48MP tele con zoom ottico a 4x e Super Res Zoom 20x, alle quali si aggiunge una fotocamera anteriore con campo visivo di 94°.
La batteria fonda invece le sue radici prestazionali sull’Adaptive Battery, che in entrambi i modelli è in grado di riconoscere le applicazioni più utilizzate dallo smartphone, ottimizzandone l’uso per evitare che quelle che vengono aperte raramente consumino inutilmente energia limitando l’autonomia del dispositivo. Su Pixel 6 è da 4.614 mAh, mentre sulla versione Pro è da 5.003 mAh. Altro elemento chiave dei dispositivi è il nuovo core di sicurezza di Tensor, cioè a dire il Titan M2, grazie al quale Pixel 6 dovrebbe avere il maggior numero di livelli di sicurezza hardware che in qualsiasi altro telefono, basandosi su un conteggio di sottosistemi e componenti di sicurezza hardware indipendenti.
Il futuro della famiglia Pixel
A livello di sistema operativo, come scritto in precedenza, i due nuovi telefoni utilizzano il rivoluzionario Android 12 e l’interfaccia Material You, destinato a sostituire quel Material Design introdotto ormai nel lontano 2014. Durante la presentazione al Google I/O, il colosso di Mountain View lo definì come “il cambiamento più importante mai introdotto nelle interfacce Android”, caratterizzato com’è da nuove forme, nuovi colori, nuovi effetti e transizioni.
“Con Material You, stiamo mescolando la scienza del colore con anni di lavoro nel design e nell’ingegneria dell’interazione”, spiegò il CEO Sundar Pichai. Questi aggiornamenti dell’interfaccia utente sono basati sul nuovo framework di animazione e design, per rendere l’utilizzo del tuo Pixel incredibilmente naturale perché tutto funziona senza intoppi sul chip Tensor”.
Il nuovo linguaggio di progettazione Material You assieme al nuovo chip Tensor sono stati pensati dagli sviluppatori in relazione all’uso che fanno oggi le persone dei loro smartphone, cercando al contempo di immaginare come li utilizzeranno anche in futuro. Poiché sempre più funzionalità sono alimentate da AI e ML, non si tratta semplicemente di aggiungere più risorse di elaborazione, ma di utilizzare tale ML per sbloccare esperienze specifiche per gli utenti Pixel.
Insomma, appare chiaro come la nuova linea della serie Pixel miri a sfruttare con questi due modelli le parti più potenti di Google, traendo il massimo dall’accoppiata hardware-software all’interno di un’esperienza altamente personalizzata e di quello che potrebbe diventare un vero e proprio ecosistema, col nuovo chip proprietario che debutta su questi due smartphone ma che potrebbe essere ottimizzato, col tempo, per altri device come per esempio computer, tablet o indossabili.
In attesa di vederli in Italia, come vi abbiamo anticipato oggi, i due smartphone da oggi sono in pre-ordine in diversi paesi europei al prezzo di 649€ per il Pixel 6 da 128GB, 899€ per il Pixel 6 Pro da 128GB, e 999€ per quello con taglio da 256GB.