Pavel Durov, il fondatore di Telegram, ha annunciato lo sviluppo di una versione a pagamento dell’app in arrivo entro la fine di novembre. L’abbonamento, i cui costi sono al momento sconosciuti, permetterà agli utenti che sottoscriveranno l’offerta di avere una versione del social privo delle pubblicità ufficiali dell’azienda, all’interno di gruppi e canali di conversazione. Al momento i messaggi pubblicitari sono presenti su tutti i canali con un’audience di oltre 1.000 utenti. Per le chat individuali non cambierà ovviamente nulla, visto che non sono presenti banner.
Telegram a pagamento ma senza la pubblicità
“Abbiamo già iniziato a lavorare su questa nuova funzionalità e prevediamo che verrà lanciata questo mese”, ha dichiarato Pavel Durov: “Potrebbe assumere la forma di un abbonamento a basso costo, che consentirebbe a qualsiasi utente di supportarci direttamente e finanziariamente lo sviluppo di Telegram, senza vedere annunci nei canali“. Lo scorso anno, nel mese di dicembre, l’entrepreneur aveva già accennato a un progetto simile su Twitter, dove aveva fatto una disamina sulla crescita e sui costi di Telegram, e sui piani futuri per mantenerlo gratuito e indipendente.
Il mondo ha bisogno di Telegram per rimanere indipendente come un luogo in cui gli utenti siano rispettati e sia garantito un servizio di alta qualità”, sostenne all’ora Durov. Ma per assicurarne l’esistenza, mantenendo queste sue peculiarità, Telegram inizierà a generare entrate a partire dal prossimo anno. Ma senza stravolgere l’essenza stessa della piattaforma.
Tutte le caratteristiche attualmente gratuite rimarranno tali, e gli utenti regolari potranno continuare a godersi Telegram senza costi, per sempre. “La maggior parte degli utenti noterà a malapena i cambiamenti“, assicurò Durov. Detto fatto: in questo modo, secondo il fondatore di Telegram, il servizio può crescere e innovarsi per i decenni a venire lanciando nuove funzionalità e accogliendo miliardi di nuovi utenti. Il tutto rimanendo sempre “indipendenti e fedeli ai nostri valori, ridefinendo il modo in cui dovrebbe operare un’azienda tecnologica”.