Come vi abbiamo anticipato lo scorso dicembre, la nuova versione di Android, in formato beta, dovrebbe arrivare nel corso del 2022 e secondo quanto svelato dal sito Xda-developers, che ha avuto modo di mettere le mani su una versione incompleta del nuovo sistema operativo mobile di Google, dovrebbe chiamarsi “Tiramisù”. Tra le novità di maggior rilevo di Android 13 segnalati dalla testata online tedesca, ci sarebbero una gestione più smart delle notifiche, la possibilità di cambiare lingua per ciascuna delle applicazioni presenti sul dispositivo, nuove opzioni per le fasi di lockscreen e una migliore gestione energetica del device su ci si trova installato. Ma nelle ultime ore, “grazie” a un leak, sono emerse ulteriori informazioni.
Android 13 contro le notifiche invadenti
La caratteristica principale di Android 12 è il Material You, la nuova interfaccia che va a sostituire il Material Design, introdotto nel lontano 2014, così da unificare tutte le interfacce dei prodotti Google. La tecnologia consente di personalizzare il proprio telefono in un modo davvero unico, grazie a un’intelligenza artificiale capace, tra le altre cose, di abbinare i colori delle app installate sul telefono allo sfondo del dispositivo. Ebbene, anche Android 13 dovrebbe basarsi su questa tecnologia, anche se in una forma più evoluta in gradi di offrire agli utenti più soluzioni cromatiche e più opzioni.
Il sito Android Police ha pubblicato in tal senso alcuni screenshot di una build pre-release che mostrano quattro diversi algoritmi di temi dinamici tra cui scegliere: “Tonal Spot”, che sembra essere l’attuale sistema di colori Android 12, e poi altre tre nuove opzioni chiamate rispettivamente “Vibrant”, “Expressive” e “Spritz”.
Una scelta dunque interessante sulla carta, considerando che un difetto del sistema cromatico di Android 12 è quello che quasi tutti gli sfondi tendono al pastello e di solito è quasi impossibile ottenere dei colori vibranti, più accesi e forti rispetto alla maggior parte degli elementi di background. Le opzioni “Vibrante” e “Vivace”, sembrerebbero dunque pensati proprio per ovviare a questa “situazione”. Da questo punto di vista, gli sviluppatori stanno lavorando per eliminare un altro problema, ovverosia quello delle notifiche invadenti. Come accennato prima, si lavora a una gestione più smart dei messaggi, ma ora emerge anche la possibilità per gli utenti di consentire o negare in modo proattivo a un’app la possibilità di disturbarli.