Iliad e Vodafone: saltano le ipotesi di fusione

Iliad e Vodafone, questo matrimonio non s'ha da fare... Almeno per ora? Intanto l'AD di Iliad Benedetto Levi, smentisce tutto.
Iliad e Vodafone: saltano le ipotesi di fusione
Iliad e Vodafone, questo matrimonio non s'ha da fare... Almeno per ora? Intanto l'AD di Iliad Benedetto Levi, smentisce tutto.

Questa mattina, intervistato da alcuni quotidiani nazionali, il CEO di Iliad Italia, Benedetto Levi, è stato piuttosto chiaro: “Andiamo avanti assolutamente da soli per la nostra strada, come abbiamo fatto per questi tre anni e mezzo”, smentendo di fatto le voci che volevano un imminente matrimonio in vista tra la sua azienda e Vodafone. Questo però non significa che l’affare non è stato discusso o che non possa concretizzarsi in futuro, magari continuando con delle trattative lontano dai riflettori, in parallelo a quella che sottotraccia starebbe ancora cercando di portare avanti la fusione con TIM, nonostante anche qui le smentite ufficiali di rito dei diretti interessati.

Iliad-Vodafone, fusione rimandata?

La notizia di una possibile fusione tra Iliad e Vodafone era letteralmente deflagrata sabato sera, quando la Reuters aveva pubblicato la notizia. Secondo quanto riportato dalla nota agenzia di stampa internazionale, che citava fonti anonime, i due operatori erano in trattativa per concludere un accordo che avrebbe unito le loro rispettive attività in Italia. Una sinergia importante, che in un settore dove la concorrenza di TIM è spietata e sono necessari grossi investimenti, soprattutto per la fibra, avrebbe portato (o porterebbe) la nuova nata a detenere una quota del 36% sul mercato della telefonia mobile, generando un possibile fatturato di sei miliardi di euro.

Tutto finito quindi? Non è detto: Benedetto Levi, pochi giorni fa al Sole 24 Ore ha dichiarato che l’azienda francese è aperta all’acquisto di un operatore rivale: “Se un’azienda, in tutto o in parte, si renderà disponibile sul mercato, la valuteremo senza alcun preconcetto”. La sensazione è quindi che se la trattiva è stata imbastita, possa continuare in futuro. Magari quando la vicenda TIM sarà più chiara (anche il fondo americano KKR ha messo nel mirino l’azienda di telecomunicazioni) e il clamore suscitato dalla notizia pubblicata dalla Reuters sia scemato. Per ora il gruppo francese, che ha debuttato in Italia nel 2018 e ha oggi una quota di mercato del 7,7%, rimane così anche perché, come ha ribadito lo stesso Levi presentando l’offerta del gruppo per la fibra,  “sono 8,5 milioni gli utenti oggi, e il 97% è soddisfatto, un numero mai visto prima in Italia”.

Benedetto Levi

 

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