Nonostante qualche resistenza da parte del Ministro Roberto Speranza e di pochi altri, il Governo italiano sembra sempre più convinto di dare il via a un graduale quanto definitivo ritorno alla normalità, eliminando tutte quelle restrizioni fino a oggi imposte ai cittadini, come del resto è già accaduto o sta accadendo in moltissimi nazioni nel mondo. La data chiave, in tal senso, è il 31 marzo, ovverosia l’ultimo giorno dello stato di emergenza che fu dichiarato dal governo di Giuseppe Conte il 30 gennaio del 2020. Se, com’è logico attendersi, i contagi continueranno a calare, tra quaranta giorni Palazzo Chigi dovrebbe dire addio a due anni di norme speciali introdotte per contrastare il Covid-19.
Addio Green Pass e ritorno alla normalità?
L’orientamento del Governo è stabilire tappe graduali per eliminare progressivamente soprattutto la Certificazione Verde. In ordine cronologico, e in rifermento alle attività principali, il primo cambiamento è previsto a inizio aprile, quando dovrebbe essere eliminato l’obbligo di mostrarlo per consumare all’aperto ai tavoli di bar e ristoranti. Al chiuso si ipotizza che ciò avverrà a giugno. Anche perché come da tempo appurato e confermato da tutta la comunità scientifica internazionale, con la bella stagione, il rischio di contagio praticamente crolla.
Dal 10 marzo si tornerà a mangiare e a bere nelle sale dei cinema e dei teatri, e sarà di nuovo possibile visitare i familiari ricoverati in ospedale per 45 minuti al giorno, anche in terapia intensiva. Per i guariti dal coronavirus basterà fare un tampone dopo aver completato il ciclo vaccinale primario, mentre per coloro che hanno fatto le tre dosi non sarà necessario. Per entrare nei negozi che non vendono generi alimentari e altri beni primari, l’obbligo potrebbe cadere invece verso la fine di aprile (ma rimarrà la regola di indossare la mascherina in caso di affollamento).
Idem per accedere alle piscine all’aperto e per praticare sport all’esterno, mentre per cinema, teatri, sale da concerto e palazzetti sportivi l’idea sarebbe quella di abolire il Green Pass da maggio in poi a tappe stabilite (ancora da discutere). Il Parlamento ha accolto poi un ordine del giorno della Lega in base al quale, se la curva pandemica continuerà a scendere, si valuterà la possibilità per gli studenti con più di 12 anni di salire sugli autobus anche con il solo tampone negativo e non più con il Green Pass rafforzato. Tuttavia si pensa di mantenere una certa vigilanza sui mezzi pubblici e sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza. Qui il Certificato dovrebbe essere mantenuto ancora per un po’, per salire su aerei, treni e navi.
Infine la questione vaccini: l’obbligo dovrebbe restare valido per i sanitari, i docenti, le forze dell’ordine e i lavoratori con più di cinquant’anni di età fino al 15 giugno. Da quella data in poi, però, dovrebbe iniziare il percorso per eliminare le forzature, così come l’obbligo di Green Pass rafforzato per entrare negli uffici, nelle aziende e in ogni altra sede di lavoro. Ricordiamo che dal 20 febbraio, ovverosia da ieri, è possibile tornare negli stadi con una capienza al 75%.