Lo scorso dicembre Adam Mosseri, boss di Instagram, era stato molto chiaro nell’anticipare agli utenti del social network del gruppo Meta quelli che erano alcuni degli obiettivi che l’azienda si era prefissata per l’anno che stava per arrivare. Tra le novità principali, Mosseri annunciava via Twitter che il social avrebbe dato maggiore spazio ai video, anche per fronteggiare le app concorrenti, tra cui TikTok, che tra l’altro Instagram sta cercando di imitare in alcune sue funzioni. Ma tra i commenti nei Reels, la sintesi vocale del testo per i video e altre opzioni, per i creatori di contenuti si rende necessario un aiuto per controllare le loro dirette.
Instagram, ecco i moderatori
Instagram ha pensato pertanto di introdurre la figura del moderatore, il cui ruolo sarà fondamentale, visto che potrà gestire il flusso dei commenti, agendo repentinamente sui contenuti ritenuti inopportuni pubblicati dai presenti. Questi potrebbero per esempio inserire messaggi offensivi o di spam, oltre che disturbare la trasmissione Live in corso, e dunque poter contare su qualcuno che mitighi su questo tipo di interventi può risultare letteralmente una manna per i creator.
Per nominare un moderatore basterà aprire il menu sulla barra dei commenti e scegliere un utente specifico tra quelli suggeriti dall’app o ricercati attraverso l’apposito comando.
Per incentivare ulteriormente l’interattività col pubblico, la piattaforma ha pensato anche di integrare una serie di filtri per parole chiave per limitare l’eventuale intrusione di qualche utente molesto, che insieme all’opzione di poter designare dei moderatori, dovrebbe ridurre ulteriormente il rischio di disturbatori. Un rischio che potrebbe aumentare con la nuova funzione che la piattaforma ha iniziato a testare negli Stati Uniti, ovverosia gli abbonamenti ai profili di influencer e creatori di contenuti che vogliono monetizzare sulla loro produzione su Instagram, sulla falsariga di quanto già avviene su piattaforme come Patreon e OnlyFans.