La data che molti italiani stanno aspettando è quella del 31 marzo, cioè l’ultimo giorno dello stato di emergenza che fu dichiarato dal governo di Giuseppe Conte il 30 gennaio del 2020. Da quella data in poi, salvo imprevisti, l’Italia dovrebbe tornare a vedere la luce e quindi una parvenza di normalità dopo il biennio tragico caratterizzato dalla restrizioni dovute anche alla minaccia della pandemia da Covid-19. Da aprile, per esempio, gli over 50 non dovranno più avere il green pass rafforzato: sarà sufficiente quello base. Per loro “non ci sarà più la sospensione dal lavoro”, assicura no dal Governo. E il Green Pass?
Green Pass, a non rivederci
Il Certificato verde sarà valido fino al 30 aprile in diverse attività, anche se avrà un ruolo meno “pesante” e invasivo rispetto al passato. Ad esempio, quello quello rafforzato (solo vaccino o guarigione) sarà necessario per accedere ai servizi al chiuso di ristorazione, ma non servirà se ci si trova in alberghi o strutture ricettive. Lo stesso vale anche per piscine, palestre e centri benessere. Fino a quella data sarà necessario il super green pass anche per partecipare a convegni e congressi, centri culturali, sociali e ricreativi.
Dal primo aprile, invece, il super green pass non varrà più per i per i turisti stranieri che vogliono consumare nei ristoranti al chiuso, mentre quello base, che si ottiene anche col tampone, resterà per tutti obbligatorio in determinati ambiti.
Tra questi, mense e catering, concorsi pubblici, corsi di formazione pubblici e privati, colloqui in carcere con i detenuti, eventi sportivi all’aperto e accesso nelle scuole, aerei, navi e traghetti, treni, autobus che collegano più di due regioni. Dal primo aprile, in generale, il certificato non sarà più necessario per salire sui mezzi pubblici locali, dagli autobus alle metropolitane. Ma sarà davvero così?
Lo scorso 2 marzo è stato pubblicato un DPCM per aggiornare le modalità di verifica dell’obbligo vaccinale e della carta verde. Sul documento c’era scritto che una volta effettuata la dose di richiamo del vaccino anti-covid, il cittadino avrà accesso a un pass della durata di 540 giorni, al termine dei quali ne verrà generato un secondo per altri 540 di validità. Totale, 1.080 giorni. E siccome non si parla dell’eventuale interruzione di questo meccanismo, alcuni hanno iniziato a sospettare che, a dispetto delle promesse, potrebbe continuare in eterno.