Lo scorso 15 dicembre 2021, il Parlamento europeo ha approvato il mandato negoziale per il Digital Markets Act (DMA), una proposta legislativa che, insieme a quella sui servizi digitali (Digital Services Act), rappresenta un pilastro fondamentale del pacchetto digitale predisposto dalla Commissione europea che comprende, oltre al DMA e al DSA, anche una serie di altre importanti norme come il Data Governance Act (DGA) e la proposta di regolamento sull’intelligenza artificiale (AIR).
UE, stop ai monopoli: sì a trasparenza e concorrenza leale
A far compiere un ulteriore passo in avanti all’iter è arrivato ieri il primo via libera al Digital Markets Act dall’incontro tra i negoziatori del Parlamento europeo e quelli del Consiglio. Un testo innovativo e tanto atteso per garantire una concorrenza leale nei mercati digitali. Il testo sarà finalizzato prossimamente e sottoposto per approvazione al Comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli Stati membri dell’Unione europea. Le nuove norme dovrebbero entrare in vigore, una volta terminato l’iter legislativo, dal 2023.
Spiega la vicepresidente esecutiva della Commissione UE Margrethe Vestager: “Quello che vogliamo è semplice: mercati equi anche nel digitale. Ora stiamo facendo un enorme passo avanti per arrivarci: che i mercati siano equi, aperti e contestabili. Le grandi piattaforme gatekeeper hanno impedito alle aziende e ai consumatori di beneficiare dei vantaggi dei mercati digitali competitivi. Questo regolamento, insieme a una forte applicazione della legge sulla concorrenza, offrirà condizioni più eque a consumatori e imprese per molti servizi digitali in tutta l’Ue”.
Per essere considerati “gatekeeper” ed entrare nell’ambito di applicazione della legge le aziende dovranno avere una capitalizzazione di mercato minima di 75 miliardi di euro o un fatturato annuale minimo di 7,5 miliardi di euro e fornire servizi e piattaforme “core” per il digitale come social network, motori di ricerca, browser, servizi di messaggistica o social media, con un minimo di 45 milioni di utenti mensili nell’Unione Europea e 10mila utenti business annuali.
Quanto all’utilizzo dei dati personali degli utenti a fini si marketing, il Digital Markets Act dispone che non si possano combinare i dati personali degli utenti per offrire pubblicità mirata, né sfruttarli senza un esplicito consenso dei diretti interessati. Chi non rispetterà le norme subirà sanzioni fino al 10% del fatturato globale dell’anno precedente, che può arrivare fino al 20% in caso di reiterazione delle pratiche scorrette. La legge garantirà così equità nell’ambiente digitale, fermando certi monopoli verificatisi in questi anni. Si tratta dell’ultimo elemento costitutivo orizzontale della strategia per i dati della Commissione e svolgerà un ruolo chiave nella trasformazione digitale, in linea con gli obiettivi digitali per il 2030.