Microsoft ha recentemente avviato 21 cause legali contro alcuni rivenditori statunitensi in 14 stati degli Usa che sembrerebbe abbiano venduto copie illegali dei suoi applicativi.
Secondo quello che riporta l’accusa, i suddetti rivenditori avrebbero venduto molti PC con DVD contenenti copie non autorizzate di software sviluppato dalla casa di Redmond.
Inoltre pare che per risparmiare sulle licenze, sia stata installata più volte su computer diversi la stessa copia di sistemi operativi Microsoft; altro punto dell’accusa è che i PC sarebbero stati venduti a prezzo pieno al cliente, mentre in realtà hanno delle mancanze, in quanto non essendo stata attivata la licenza non possono ricevere gli aggiornamenti tramite Windows Update.
Alcune persone indagate non sono nuove a fatti del genere, infatti sono state già coinvolte in passato nella diffusione di software pirata.
Ovviamente, facendo un discorso più generale, la diffusione di materiale pirata non riguarda solo Microsoft, ma le aziende produttrici di applicazioni in generale, che ovviamente hanno interesse nel combattere la pirateria.
Il mio parere personale è che dietro la realizzazione di un software sicuramente c’è il lavoro di molti programmatori e molto tempo speso per correggere i vari difetti, però posso anche dire che un taglio dei prezzi non farebbe neanche male.