Era l’aprile del 2009 quanto Microsoft lanciava un progetto sicuramente curioso, sicuramente interessante, ma non altrettanto sicuramente di successo. Il suo nome era Microsoft Vine, un progetto con il quale il gruppo tentava di geolocalizzare l’informazione per abilitarne una distribuzione mirata e “social”. A distanza di un anno e mezzo, però, tutti nodi vengono già al pettine e Microsoft si trova costretta ad annunciare l’abbandono del progetto.
Vine, per la verità, non ha mai avuto la possibilità di arrivare al grande pubblico. Il software si è fermato infatti ad uno stadio di beta privata al quale hanno potuto avere accesso soltanto pochi utenti. Webnews a suo tempo provò il client: la sensazione era quella di un servizio di buona potenzialità grazie soprattutto alla geolocalizzazione, ma il tutto nel contesto di una scatola vuota al quale mancava l’apporto di editori, utenti e partner. Quel che sarebbe dovuto arrivare in divenire, però, non avrà mai accesso a Vine: «nonostante i feedback positivi ricevuti, Microsoft ha deciso di interrompere Microsoft Vine a partire dall’11 Ottobre».
Il gruppo spiega come non sia stata una scelta facile, ma che sia stata una decisione intrapresa a causa dell’insostenibilità del progetto. Per questo motivo Vine scompare: buon potenziale, ma scarsa monetizzazione.
A suo tempo le prospettive erano interessanti:
Microsoft Vine intende creare un network inclusivo affinché tutti possano partecipare, attraverso una applicazione per il social networking come Twitter o Facebook, o utilizzando le email, un computer collegato a Internet, un telefono cellulare, un semplice telefono domestico o un dispositivi per chi ha particolari esigenze. Vogliamo che le persone partecipino nel modo più naturale possibile per loro. E per ottenere tale obiettivo continueremo a estendere gli strumenti attualmente esistenti
L’esperimento si chiude con i ringraziamenti agli sviluppatori ed ai beta tester. L’ennesimo progetto vien chiuso, lasciando però in eredità la propria tecnologia e le proprie idee: «ciò che abbiamo imparato nell’anno passato con Vine sarà usato per futuri concept e offerte». L’idea Vine, però, va in archivio.