Il condizionale è assolutamente d’obbligo, ma questa volta sembra che le trattative per la fusione tra gli operatori 3 Italia e Wind starebbero procedendo spedite e potrebbe essente finalmente la volta buona per assistere alla nascita di un nuovo operatore di telefonia mobile in grado di competere ad armi pari con TIM e Vodafone. Secondo quanto riportato da La Repubblica, gli azionisti dei due gruppi si starebbero parlando per trattare i dettagli della fusione.
Non sarebbe comunque la prima volta che 3 Italia e Wind arrivano vicine alla conclusione di questa operazione, ma in passato l’iter era stata più volte interrotto a causa di problemi con la gestione finanziaria dell’alto debito dell’operatore arancione. Ma secondo La Repubblica, grazie all’operato delle banche d’affari Goldman Sachs per i cinesi e Deutsche Bank per Wind, i problemi sembrerebbero essere stati superati e all’annuncio ufficiale della fusione mancherebbero solo alcuni piccoli dettagli. Il nuovo soggetto sarà comunque guidato dai cinesi di H3G che intendono rimanere protagonisti della scena della telefonia mobile italiana. Fatto questo che va benissimo ai russi di Vimpelcom, che controllano Wind, che intendono progressivamente uscire dal mercato della telefonia mobile.
Il nuovo operatore, se si arriverà davvero alla sua nascita, vedrà dunque 3 Italia possedere una quota inferiore al 50% cosa che le permetterà di non dover consolidare l’ingente debito di Wind, già comunque rifinanziato a marzo da Vimpelcom. I russi di Vimpelcom otterrebbero solo una piccola quota della nuova società che sarebbe successivamente rilevata da una istituzione finanziaria disponibile a entrare nell’operazione.
Il consolidamento del mercato delle telefonia mobile italiana farebbe inoltre piacere sia a Vodafone che a TIM che finalmente potrebbero contare su una “tregua” nella lotta dei prezzi. Inoltre, da tempo Vodafone sarebbe interessata all’acquisizione di Infostrada per espandersi nel settore delle telefonia fissa, mentre Telecom Italia (TIM) potrebbe acquistare le torri di trasmissione di Wind valutate tra i 300 e 500 milioni di euro.