Nel mese di marzo abbiamo parlato di 3D Hubs, progetto nato per consentire a tutti di avvicinarsi alla tecnologia offerta dalle stampanti 3D. Online dall’autunno scorso, la piattaforma festeggia oggi il raggiungimento di un traguardo importante: sono 5.000 in tutto il mondo gli hub iscritti al servizio, ovvero coloro che mettono a disposizione la propria stampante per dar vita a qualsiasi oggetto.
Per capire di cosa si tratta, possiamo paragonare 3D Hubs ad una sorta di social network, a cui gli utenti si possono rivolgere nel caso in cui vogliano creare un oggetto in tre dimensioni. L’utilizzo è semplice: basta accedere alla homepage del servizio e digitare il nome della propria città nel campo di ricerca, per trovare il punto di stampa più vicino. Stando a quanto dichiarato in un comunicato stampa, 750 milioni di persone in tutto il pianeta vivono a meno di 10 miglia (circa 16 Km) di distanza da qualcuno che mette a disposizione la propria stampante 3D. Una volta individuato uno hub non resta che caricare il file sorgente e accordarsi sulla spesa.
Siamo felici di poter evolvere il modo in cui le persone creano e distribuiscono prodotti, così come siamo orgogliosi di offrire un servizio sempre più utilizzato per prodotti che hanno un impatto positivo sulle persone, sulle aziende e persino sull’ambiente.
Queste le parole di Bram de Zwart, CEO e co-fondatore della piattaforma, alle quali fanno eco quelle del CTO e co-fondatore Brian Garret.
Il nostro obiettivo è quello di cambiare la mentalità dell’industria manifatturiera e migliorare la nostra posizione grazie ad una comunicazione sempre più veloce con gli operatori locali delle stampanti 3D.
La crescita di 3D Hubs è testimoniata dall’immagine allegata di seguito. Per la sola zona di Milano (e dintorni), ad esempio, sono al momento 90 le stampanti 3D sulle quali fare affidamento per creare i propri oggetti. Quasi un terzo in più rispetto a quelle disponibili a metà marzo.