Secondo AU Optronics, il mercato dei dispositivi 3D sarà in grado di esprimere al meglio le proprie potenzialità soltanto nel momento in cui gli utenti verranno sollevati dall’obbligo di indossare gli occhialini per la visione di contenuti in tre dimensioni. Per far sì che display 3D di questo tipo possano diffondersi in modo importante in settori come quelli relativi a notebook, netbook, tablet, smartphone, ma soprattutto TV, sarà necessario attendere ancora un paio d’anni, secondo le stime dell’azienda taiwanese.
I primi esperimenti in questa direzione sono già stati avvistati alle più recente fiere di settore. In occasione del CES 2011 andato in scena a gennaio, ad esempio, alcuni produttori hanno presentato prototipi di TV 3D cosiddette “glasses free”, suscitando però qualche giustificata perplessità relativa all’attuale efficacia della tecnologia. La qualità delle immagini non è infatti sempre eccellente, in particolare nel caso in cui lo spettatore si sposti, anche di poco, rispetto all’angolo di visualizzazione ottimale.
Anche i principali protagonisti del mercato videoludico, negli ultimi anni, hanno spostato la loro attenzione sullo sviluppo di soluzioni pensate per aumentare il grado d’immersione dei giocatori grazie alla terza dimensione. Risale all’estate scorsa il lancio dei primi titoli 3D destinati al catalogo PlayStation 3 di Sony, e il mese prossimo debutterà la prima console portatile, il Nintendo 3DS, con un piccolo display tridimensionale fruibile senza indossare lenti aggiuntive.
A conti fatti, le previsioni di AU Optronics (azienda nata nel 2011 dalla fusione tra Acer Display Technology Inc e Unipac Optoelectronics Corporation) non sembrano poi così azzardate. In due anni i produttori avranno il tempo di perfezionare le attuali tecnologie, arricchendo i loro cataloghi con dispositivi nuovi e maggiormente allettanti per l’acquirente, rendendo così quasi obsolete le TV e gli altri device 3D oggi presenti sul mercato.
Un ulteriore passo da compiere affinché le tre dimensioni possano definitivamente sbarcare nei salotti di tutto il mondo, è senz’altro rappresentato da una riduzione del costo finale degli apparecchi, oggigiorno decisamente troppo elevato rispetto ai modelli di televisori LCD, plasma o LED non dotati di tali funzionalità. Come già accaduto in passato con l’ingresso in scena degli schermi piatti, anche per il 3D risulterà decisiva la commercializzazione dei primi modelli a costi accessibili.